N. 1128 - Il doppio vincolo delle asimmetrie informative nei mercati over-the-counter

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di Taneli Mäkinen e Francesco Palazzoluglio 2017

Il lavoro presenta un modello teorico dinamico degli scambi di titoli su mercati over-the-counter (OTC) caratterizzati da asimmetrie informative. Si assume che gli agenti conoscano la qualità media dei titoli, ma siano soggetti a una duplice asimmetria informativa: (i) sulla qualità, ovvero sul rendimento, di ciascun titolo, noto solo al detentore; (ii) sul valore d'uso che ciascun operatore ottiene dal detenere i titoli. La diversità dei valori d'uso di un titolo tra gli operatori riflette, ad esempio, differenze nell'urgenza di reperire liquidità, nei costi di finanziamento o nelle esigenze di copertura dei rischi.

I risultati mostrano che, in assenza di asimmetrie informative, sono scambiati esclusivamente i titoli che hanno valore d'uso ridotto per i venditori, indipendentemente dalla loro qualità. L'introduzione della duplice asimmetria informativa rende le allocazioni sempre inefficienti: se la qualità media dei titoli è bassa, quelli di migliore qualità non vengono scambiati e i volumi di mercato si riducono; al contrario, se la qualità media dei titoli è sufficientemente elevata, anche i detentori di titoli di bassa qualità e con un elevato valore d'uso sono disposti a vendere. In questo caso si allungano i tempi di vendita per tutti i titoli, per effetto di una congestione creata dall'eccessiva offerta di titoli sul mercato.

Il modo più efficace per alleviare il problema di selezione avversa è che un operatore acquisti tutti i titoli, di qualità eterogena, sul mercato e li usi come sottostante per l'emissione di una nuova tipologia di titoli di qualità omogenea. Tramite questo processo, simile a quello di cartolarizzazione, si riesce a eliminare la principale fonte di asimmetria informativa, ovvero le differenze nella qualità dei singoli titoli, e a ricreare le condizioni per un'allocazione di mercato efficiente. Tuttavia, l'acquisizione dei titoli di qualità eterogenea comporta necessariamente una perdita iniziale per l'operatore, che può essere successivamente compensata imponendo una tassa sugli scambi dei nuovi titoli o permettendo all'operatore di fissare direttamente i prezzi sul mercato.

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