Il lavoro analizza la relazione tra istituzioni formali (l'applicazione delle norme scritte) e informali. In particolare si studia l'impatto di una più stringente applicazione della legge sulla partecipazione al voto, una tradizionale misura di capitale sociale e di fiducia nelle istituzioni.
Poiché istituzioni formali e informali possono essere congiuntamente determinate da comuni radici storiche, il lavoro sfrutta uno specifico episodio storico di cambiamento delle prime per analizzare il nesso causale con le seconde.
Dopo l'unificazione del Paese (1861), le aree continentali dell'ex Regno delle Due Sicilie furono caratterizzate da un lungo periodo di disordini passati alla storia come brigantaggio. Le azioni dei briganti furono rivolte prevalentemente contro la parte più ricca della popolazione locale. Nel 1863 la Legge Pica estese i poteri di repressione dell'esercito - rafforzando la tutela fornita alla parte più ricca della popolazione, l'unica con diritto al voto - ricomprendendo nel suo campo di applicazione tutti i Comuni di alcune province del Sud, indipendentemente dalla effettiva diffusione del brigantaggio in ciascuno di essi.
Al fine di esaminare l'effetto di questa maggior protezione sulla partecipazione elettorale della popolazione più ricca, il lavoro confronta tra loro Comuni limitrofi, caratterizzati da un identico livello del brigantaggio, ma diversamente soggetti all'applicazione della legge Pica perché appartenenti a province distinte. Si evidenzia come la protezione garantita da tale legge determinò un aumento di quasi un quinto della partecipazione elettorale (nelle elezioni del 1865 rispetto a quelle precedenti all'applicazione della legge). Tale innalzamento della partecipazione elettorale fu persistente nel tempo, mostrando effetti, per quanto attenuati, fino agli inizi del Novecento.
Pubblicato nel 2017 in: Journal of Economic Behavior & Organization, v. 140, pp. 224-245
