N. 1123 - Multiaffidamento, linee di credito e contagio finanziario

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di Giuseppe Cappelletti e Paolo Emilio Mistrulligiugno 2017

Il fatto che più di una banca presti al tempo stesso allo stesso debitore (multiaffidamento) è stato ampiamente analizzato dalla letteratura economica nei suoi aspetti di diversificazione del rischio: di credito, dal lato della banca, e di quello relativo al mancato rinnovo alla scadenza o di revoca dei prestiti, da parte del debitore.

Meno analizzata è invece la possibile accentuazione dell’interdipendenza tra intermediari, che va ad aggiungersi a quella connessa con la presenza di relazioni finanziarie dirette tra banche (prestiti interbancari, detenzione di partecipazioni tra banche).

Questo lavoro, attraverso un modello di simulazione, mostra che il multiaffidamento può costituire un canale, indiretto, di contagio finanziario. Nel contesto di una crisi finanziaria acuta - come quella registratasi a seguito del fallimento di Lehman Brothers - una banca che diventi illiquida può infatti cercare il ripristino di condizioni di adeguata liquidità riducendo l’utilizzo delle linee di credito concesse ai propri affidatari. A loro volta questi ultimi cercheranno di accrescere l’utilizzo effettivo delle linee di credito in essere presso altre banche di cui siano già affidatari, così concorrendo a trasmettere uno shock di liquidità da un intermediario a un altro.

L’analisi, basata sulla simulazione di scenari alternativi, mostra che tale canale di contagio può avere effetti significativi sul sistema bancario, innescando in alcuni casi anche un ampio processo di riduzione dei prestiti bancari al sistema economico. Tali effetti possono essere più marcati ove essi interagiscano con gli altri canali di contagio legati all’esistenza di relazioni finanziarie tra intermediari finanziari.

L’analisi conferma il ruolo cruciale delle banche centrali nel fornire liquidità al sistema bancario: il loro intervento tempestivo può evitare l’innesco di un processo di contrazione dei prestiti.

Pubblicato nel 2023 in: Journal of Financial Stability, v. 67, Article 101141.

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