N. 1044 - La scelta delle famiglie tra mutuo a tasso fisso e a tasso variabile e le politiche di offerta delle banche

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di Gabriele Foà, Leonardo Gambacorta, Luigi Guiso e Paolo Emilio Mistrullinovembre 2015

Il lavoro verifica se la scelta delle famiglie tra mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile sia influenzata da caratteristiche delle banche e, in particolare, da quelle connesse con la convenienza di erogare mutui dell’uno o dell’altro tipo per il singolo intermediario.

Il lavoro presenta un modello teorico in cui la scelta del tipo di mutuo è influenzata dal differenziale di interesse tra i prestiti a tasso fisso e variabile ma anche dall’attività di consulenza alla clientela delle banche. L’analisi econometrica indica  che alcune caratteristiche delle banche – come il costo relativo della provvista a tasso fisso rispetto a quella a tasso variabile, l’accesso al mercato delle cartolarizzazioni e la quota di depositi sul totale delle passività – hanno effetti sulla scelta del tipo di mutuo da parte delle famiglie, anche controllando per il differenziale di interesse tra mutui a tasso fisso e a tasso variabile, per le caratteristiche del mutuatario e per effetti fissi di banca, di tempo e di provincia.

Gli effetti delle caratteristiche delle banche sulla scelta delle famiglie sono più marcati per quelle che verosimilmente hanno minori conoscenze di tipo finanziario e nei periodi in cui la singola banca non abbia modificato i prezzi relativi delle due tipologie di mutuo.

Pubblicato nel 2019 in: Review of Financial Studies, v.32, 10, pp. 3762-3798

Testo della pubblicazione