N. 996 - Il "Dualismo centro-periferia" del saldo di conto corrente nell'unione monetaria europea

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di Tatiana Cesaroni, Roberta De Santisnovembre 2014

A partire dagli anni ’90, il saldo di conto corrente complessivo dell’area dell’euro è rimasto in sostanziale equilibrio. Nello stesso periodo, invece, la dispersione dei saldi a livello nazionale tra gli Stati Membri è cresciuta. Il lavoro analizza i fattori che hanno contribuito a determinare tali divergenze, focalizzando su paesi “centro” e “periferia” tramite l’utilizzo di tecniche di stima di tipo panel.

A tal fine, tra le determinanti del conto corrente dei paesi dell’area euro, oltre al ruolo di variabili classiche quali ciclo economico, competitività, reddito pro-capite e deficit di bilancio, si analizza anche l’impatto della liberalizzazione dei movimenti di capitali e il ruolo della governance europea, approssimato da indicatori di qualità delle istituzioni. Lo studio viene condotto su di due gruppi di paesi, 22 appartenenti all’OECD e 15 all’Unione Europea (UE), ai fini di identificarne le specificità.

Le regressioni sono stimate utilizzando 3 diversi periodi temporali, corrispondenti ad altrettante fasi di integrazione europea (atto unico europeo del 1986, mercato unico del 1993, moneta unica del 1999), differenti variabili di controllo e diverse specificazioni econometriche di tipo panel.

I risultati indicano, in linea con la letteratura teorica ed empirica esistente, un contributo dell’aumento dell’integrazione finanziaria all’ampliarsi degli squilibri tra risparmio e investimento nazionali. Il deterioramento del saldo di conto corrente dei paesi periferici si è poi riequilibrato solo in seguito alla crisi finanziaria del 2008. Il ruolo della competitività sembra essersi ridotto negli anni più recenti, mentre il ciclo economico sembra aver avuto un ruolo maggiore nel determinare le dinamiche del conto corrente della bilancia dei pagamenti durante l’EMU.

I risultati suggeriscono anche l’opportunità delle recenti riforme della governance europea, orientate a creare un più stretto meccanismo di sorveglianza europea sugli squilibri nei flussi finanziari (Macroeconomic Imbalance Procedure).

Pubblicato nel 2016 in: The World Economy, v. 39, 10, pp. 1514-1538.

Testo della pubblicazione