N. 972 - I fondi sovrani sono investitori "contrarian"?

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di Alessio Ciarlone e Valeria Micelisettembre 2014

Sebbene il peso degli investimenti dei fondi sovrani sui mercati finanziari internazionali sia fortemente cresciuto negli ultimi decenni, gli studi empirici si sono finora limitati ad analizzare l’impatto degli investimenti di tali fondi sui prezzi delle azioni delle aziende oggetto di acquisizione.

Questo lavoro, invece, si concentra sulla relazione tra domanda di investimento dei fondi sovrani e fattori macroeconomici presenti nei paesi di destinazione, analizzando in particolare l’impatto delle crisi finanziarie su tale domanda.

Il lavoro applica una stima logit a un nuovo dataset, che raccoglie le operazioni di investimento nel comparto azionario effettuate da 29 fondi sovrani nel periodo 1995-2010, per un totale di 1.903 transazioni, corrispondenti a un ammontare complessivo di 513 miliardi di dollari.

I risultati principali sono i seguenti.

Vi è una relazione positiva tra domanda di investimenti dei fondi sovrani e il livello di sviluppo economico, la liquidità del mercato finanziario, il grado di protezione dei diritti di proprietà e la stabilità del contesto macroeconomico nel paese di destinazione.

In presenza di crisi finanziarie nei paesi di destinazione degli investimenti i fondi sovrani si caratterizzano per un approccio di tipo “contrarian”. Data la solidità delle fonti di approvvigionamento delle risorse finanziarie di cui dispongono, essi tendono a investire maggiormente – sia in termini di numero di transazioni sia di ammontare relativo – rispetto ad altri investitori istituzionali nei paesi colpiti da crisi finanziarie.

Pubblicato nel 2016 in: Emerging Markets Review, v. 27, 2, pp. 169-196

Testo della pubblicazione