N. 675 - Regolamentazione dei servizi e crescita

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di Guglielmo Barone e Federico Cinganogiugno 2008

È opinione diffusa che l’industria manifatturiera italiana sia penalizzata, nel confronto con la concorrenza internazionale, anche da una qualità inferiore degli input provenienti dai comparti dei servizi; tali difficoltà sarebbero riconducibili a un insufficiente grado di concorrenza in questi comparti. L’evidenza disponibile sulla relazione tra il grado di efficienza nella fornitura di servizi intermedi e la performance dei produttori finali è tuttavia scarsa e prevalentemente limitata all’efficienza dei servizi finanziari.

Per verificare l’esistenza di una relazione tra regolamentazione ed efficienza, nel lavoro si analizza come il grado di concorrenza nei servizi alla produzione influenzi la crescita dell’industria manifatturiera. Sulla base di dati relativi a 15 settori industriali di 17 paesi dell’OCSE nel periodo 1996-2002, si stima se la crescita dei settori che fanno maggiore uso di input provenienti dai servizi sia relativamente più elevata nei paesi in cui la concorrenza nel terziario è più intensa. Il grado di regolamentazione anticoncorrenziale nei servizi considerati (energia, servizi professionali, trasporti e comunicazioni) è misurato elaborando i dati raccolti dall’OCSE sulla presenza di barriere legali all’entrata, sul grado di integrazione verticale (per i servizi a rete) e sull’esistenza di vincoli alla condotta competitiva (per i servizi professionali). Il grado di regolamentazione così misurato risulta positivamente correlato con misure di inefficienza produttiva quali i prezzi di vendita agli utenti industriali (nei settori energetici e nelle telecomunicazioni) e il potere di mercato degli operatori (nei servizi professionali). Il grado di dipendenza di ciascuna industria manifatturiera dagli input prodotti nel terziario è invece misurato sulla base dei coefficienti della matrice input-output.

I risultati confermano che un eccesso di regolamentazione nei servizi ha effetti negativi sulla crescita del valore aggiunto e della produttività del lavoro nel settore manifatturiero. Effetti negativi significativi emergono soprattutto dai settori delle attività professionali (notai, avvocati, ingegneri, commercialisti, ecc.) e della produzione e distribuzione di energia, per i quali una riduzione della regolamentazione indurrebbe effetti benefici di entità paragonabile a quelli stimati in letteratura per il miglioramento dello sviluppo finanziario. Ad esempio, si stima che il differenziale di crescita annua tra due settori manifatturieri — con utilizzo di servizi professionali rispettivamente elevato (75° percentile della corrispondente distribuzione) e modesto (25°) — aumenti di circa 1,3 punti percentuali muovendo da un paese ad alta regolamentazione delle professioni (come l’Italia) a uno a bassa regolamentazione (come il Regno Unito). Non emergono invece effetti significativi derivanti dall’eccessiva regolamentazione nei settori dei trasporti e delle comunicazioni.

Nel campo delle professioni, l’effetto stimato dipende in larga parte dalle restrizioni alla competizione tra operatori (per esempio, il divieto di pubblicità o la fissazione delle tariffe). Nel caso dei servizi energetici le misure di deregolamentazione più rilevanti sono invece quelle volte alla rimozione delle barriere all’ingresso degli operatori nei segmenti della filiera — come la generazione e offerta di elettricità e gas — che non hanno la caratteristica di monopolio naturale.

Questi risultati suggeriscono che la rimozione dei vincoli concorrenziali tra professionisti varata in vari paesi europei, inclusa l’Italia (cfr. il primo “decreto Bersani” del luglio 2006), potrebbe avere significativi effetti positivi sulla crescita delle imprese manifatturiere maggiormente dipendenti dai servizi professionali. Per contro, il processo ancora ampiamente incompiuto di liberalizzazione nel settore energetico continuerebbe a costituire un rilevante ostacolo alla crescita.

Pubblicato nel 2010 in: The Economic Journal, v. 121, 555, pp. 931-957

Testo della pubblicazione