N. 580 - Modelli canonici di struttura a termine con fattori osservabili e la dinamica dei premi per il rischio

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di M. Pericoli e M. Tabogafebbraio 2006

Il lavoro analizza la dinamica dei premi per il rischio sul mercato obbligazionario tedesco e la sua relazione con le variabili macroeconomiche. Si utilizza una generalizzazione di un modello affine della struttura a termine dei tassi di interesse sotto l’ipotesi di assenza di arbitraggio. Le variabili di stato sono costituite da tre fattori latenti e da due variabili macroeconomiche (inflazione e ciclo economico). Il modello permette di valutare gli effetti di cambiamenti nel livello e nella variabilità delle grandezze di fondo sui premi per il rischio.

Le condizioni necessarie per l’identificazione sono ottenute generalizzando lo schema proposto per i modelli affini con sole variabili non osservabili.

Dall’analisi di specificazione della dinamica della struttura a termine emerge che l’utilizzo di tre variabili di stato non osservabili e due osservabili è appropriato; queste ultime spiegherebbero infatti parte della variabilità dei tassi di interesse e dei premi.

Dalla stima della dinamica effettiva dei fattori che determinano il tasso di interesse e di quella neutrale al rischio si ottiene una scomposizione del rendimento obbligazionario in premio per il rischio - misurato come differenza tra il rendimento che si osserverebbe se gli investitori fossero neutrali al rischio e quello realmente osservato - aspettative implicite nella struttura a termine e diseguaglianza di Jensen.

I principali risultati dell’esercizio sono: i) il premio per il rischio mostra una elevata variabilità nel tempo; ii) il suo livello e la sua variabilità aumentano al crescere della vita residua dei titoli; iii) il premio per il rischio ha una elevata correlazione negativa con il ciclo e non ha alcuna correlazione con l’inflazione.

L’analisi di robustezza dei risultati evidenzia che i fattori osservabili contribuiscono solo in minima parte a spiegare la variabilità dei tassi a lungo termine, mentre spiegano una quota rilevante della variabilità del premio per il rischio. Ciò dipende dall’andamento prociclico del tasso a breve termine e da quello contro-ciclico del premio; il rendimento a lungo termine (pari alla somma di tassi a breve e premio per rischio) non risponderebbe quindi in maniera univoca a shock del ciclo. L’analisi di scomposizione della varianza su diverse scadenze dei rendimenti mostra inoltre che la proporzione di varianza spiegata dal ciclo è maggiore per le scadenze più ravvicinate, minore per quelle più lontane.

Pubblicato nel 2008 in: Journal of Money, Credit and Banking, v. 40, 7, pp. 1471-88