N. 509 - Ingresso di banche nei mercati locali e rischiosità del credito

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di Marcello Bofondi e Giorgio Gobbiluglio 2004

La teoria economica indica che le banche che si espandono in un nuovo mercato possono andare incontro a rischi più elevati rispetto agli intermediari presenti da più lungo tempo, sia perché hanno una scarsa conoscenza dell’economia locale, sia perché fra i loro potenziali clienti vi sono coloro che sono stati precedentemente ritenuti non meritevoli di credito.

Questo lavoro studia la rischiosità dei prestiti delle banche che entrano in nuovi mercati provinciali. A tal fine vengono utilizzati i dati sui flussi di sofferenze registrati dalle banche italiane nei primi anni novanta.

I risultati mostrano, in primo luogo, che le banche con elevati livelli di efficienza e di capitalizzazione tendono a registrare una qualità del credito mediamente più elevata rispetto alle altre operanti negli stessi mercati provinciali.

In secondo luogo le banche che nella seconda metà degli anni ottanta erano da poco entrate in nuovi mercati sono quelle che hanno risentito maggiormente della recessione dei primi anni novanta e che registrano tassi di insolvenza più elevati.

Infine, dall’analisi emerge che le informazioni acquisite dalle banche tramite la presenza sul territorio con sportelli costituisce un fattore molto rilevante nella selezione dei clienti. In media, per ciascuna banca, la frazione di prestiti iscritti a sofferenza è molto più bassa per i finanziamenti concessi ai clienti residenti nei mercati locali dove l’intermediario ha sportelli.

Pubblicato nel 2006 in: Review of Finance, v. 10, 1, pp. 39-67

Testo della pubblicazione