N. 486 - Il capitale delle banche e il credito: evidenza empirica per l'Italia

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di Leonardo Gambacorta e Paolo Emilio Mistrullisettembre 2003

Il lavoro esamina la relazione tra il grado di capitalizzazione delle banche e le modalità con cui queste adeguano l’offerta di credito in seguito a variazioni dei tassi di interesse ufficiali e del prodotto interno lordo. Utilizzando osservazioni relative a un campione di oltre 550 banche tra il 1992 e il 2001, viene stimata un’equazione di offerta di credito che include tra le variabili esplicative il rapporto tra il capitale bancario in eccesso rispetto ai requisiti minimi patrimoniali e il totale delle attività.

I risultati indicano che un più elevato livello di capitalizzazione delle banche comporta una minore reattività dell’offerta di credito rispetto a variazioni dei tassi ufficiali e del prodotto interno lordo.

Nel caso di una politica monetaria restrittiva, inoltre, le banche più capitalizzate sono in grado di contenere in maggior misura gli effetti sul costo della provvista diversa dai depositi, rendendo più stabile la raccolta complessiva e i prestiti. Un più elevato livello di capitalizzazione consente di assorbire anche gli effetti sull’offerta di credito che le variazioni dei tassi di politica monetaria determinano in presenza di una scadenza delle poste dell’attivo più lunga rispetto a quelle del passivo.

Nel caso di una contrazione del prodotto interno lordo, una maggiore capitalizzazione implica una più elevata capacità delle banche di assorbire gli effetti di temporanee difficoltà degli affidati, connesse con l’andamento sfavorevole del ciclo, e di preservare le relazioni di credito di lungo periodo.

Pubblicato nel 2004 in: Journal of Financial Intermediation, v. 13, 4, pp. 436-457.

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