N. 441 - La previsione dell’indice di produzione industriale dell’area dell’euro attraverso le previsioni relative ai principali paesi

La produzione industriale dell’area dell’euro viene ampiamente utilizzata come indicatore del ciclo economico nell’Unione. Obiettivo del lavoro è l’individuazione di un modello per la sua previsione a breve termine, che consenta di anticipare la pubblicazione del dato ufficiale da parte dell’Eurostat.

A tal fine vengono specificati tre modelli per la previsione del dato aggregato: nel primo, vengono adottati come regressori gli indici di Germania, Francia e Italia, che nel complesso rappresentano il 75 per cento della produzione dell’area (modello 1); nel secondo, l’unico regressore è rappresentato dalla combinazione degli indici per gli stessi tre paesi, secondo i pesi utilizzati dall’Eurostat (modello 2); nel terzo, i regressori del modello 1 vengono integrati con l’indice relativo alle restanti nazioni dell’area considerate congiuntamente (modello 3). Le previsioni per i vari regressori sono ottenute da modelli appositamente specificati per ciascuna delle tre maggiori economie e per i paesi minori nel loro insieme.

La capacità previsiva di tali modelli viene valutata avendo come benchmark quello proposto da Bodo, Golinelli e Parigi (Tema di discussione n. 370, 2000), fondato sull’indice della produzione industriale degli Stati Uniti e sul clima di fiducia per l’area dell’euro elaborato dalla Commissione europea nell’ambito della inchiesta armonizzata presso le imprese industriali.

Una specificazione accurata dei modelli di previsione per le singole economie ha consentito un significativo miglioramento della previsione della produzione aggregata dell’area, sia tenendo separate le previsioni di ciascun paese (modello 1), sia aggregando queste ultime secondo i pesi dell’Eurostat (modello 2). Rispetto ai modelli 1 e 2, l’introduzione della previsione dei paesi minori (modello 3) non ha prodotto miglioramenti apprezzabili.

Risultati ancora migliori in termini previsivi si sono ottenuti affiancando ai regressori inclusi nel modello 1 l’indice della produzione industriale degli Stati Uniti.