N. 375 - Emu Fiscal Rules: is There a Gap?

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di F. Balassone e D. Monacelliluglio 2000

Il Patto di stabilità e crescita del giugno del 1997 impegna i paesi dell’Unione europea a raggiungere una posizione di bilancio prossima al pareggio o in avanzo nel medio termine. Questa integrazione alla regola stabilita nel Trattato di Maastricht, che prevede che i disavanzi non possano superare il tre per cento del PIL, se non in circostanze eccezionali, tende a conciliare la solidità delle finanze pubbliche con la disponibilità di margini adeguati per la conduzione di politiche di stabilizzazione. Tuttavia, poiché la regola del Trattato relativa al debito non è stata corrispondentemente integrata, esiste il rischio che tale riconciliazione non sia completa. Per utilizzare il bilancio a fini di stabilizzazione, garantendo nel contempo la riduzione del rapporto tra debito e prodotto (come richiesto dal Trattato per valori di tale rapporto superiori al 60 per cento), può essere necessario conseguire un elevato avanzo del saldo di bilancio corretto per il ciclo. Per tassi di crescita del PIL positivi in termini nominali, l’avanzo richiesto cresce al diminuire del debito. I paesi che si prefiggano obiettivi di bilancio poco ambiziosi potrebbero trovarsi costretti ad adottare politiche procicliche nelle fasi congiunturali meno favorevoli. L’interazione tra la regola relativa al disavanzo e quella relativa al debito è resa complessa dal fatto che le definizioni di tali variabili adottate nella Procedura dei disavanzi eccessivi non fanno riferimento allo stesso insieme di transazioni e alle stesse regole contabili.

Pubblicato nel 2001 in: M. Bordignon, D. Da Empoli (a cura di), Politica fiscale, flessibilità dei mercati e crescita, Milano, Franco Angeli

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