N. 364 - Rigidità nel mercato del lavoro, disoccupazione e crescita

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di Fabiano Schivardidicembre 1999

Questo lavoro offre una rassegna critica della letteratura sulle rigidità nel mercato del lavoro, sviluppando un semplice schema teorico che permette una trattazione unitaria delle diverse problematiche. In primo luogo, si mostra come la semplice equazione che pone in relazione rigidità e disoccupazione trovi scarso sostegno a livello sia teorico sia empirico; d’altra parte, il grado di rigidità influenza la dinamica, la composizione e la durata della disoccupazione, con conseguenze rilevanti per il mercato del lavoro, la disoccupazione e l’efficienza dell’economia nel suo complesso. Appare quindi importante studiare gli effetti indiretti della rigidità del mercato del lavoro e allargare il concetto stesso di rigidità ad altri aspetti del sistema economico. Si analizza quindi l’interazione fra legislazione a protezione degli occupati e determinazione dei salari; gli effetti della fissazione di salari uniformi in regioni a diversa produttività in presenza di immobilità territoriale; le conseguenze sul processo di accumulazione del capitale e di crescita dell’inefficiente allocazione del lavoro indotta da un sistema rigido. L’analisi mostra che questi aspetti possono giocare un ruolo importante per comprendere l’andamento deludente del mercato del lavoro europeo negli ultimi tre decenni, al di là degli effetti diretti delle restrizioni ai licenziamenti.

Pubblicato nel 2000 in: Giornale degli economisti e annali di economia, v. 59, 1, pp. 115-141

Testo della pubblicazione