N. 338 - VAR non lineari: teoria e applicazione al PIL statunitense e alla disoccupazione

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di Filippo Altissimo e Giovanni Luca Violanteottobre 1998

Viene sviluppata una generalizzazione del modello di soglia endogena estendendo questa classe di modelli a un contesto multivariato e a casi in cui il feedback agisce con più ritardi. Il feedback è specificato, seguendo l’approccio di Beaudry e Koop, da una variabile che misura la profondità delle recessioni. Poniamo delle condizioni per la ergodicità del modello e dimostriamo consistenza in senso forte dello stimatore di massima verosimiglianza, nonostante la funzione obiettivo sia discontinua nel parametro soglia. Il modello è applicato ad un VAR bivariato con crescita del prodotto e variazioni del tasso di disoccupazione dell’economia statunitense. Si riscontra una non-linearità statisticamente significativa solo nell’equazione della disoccupazione; essa si trasmette al PIL attraverso la correlazione tra le serie. Troviamo anche che, a causa della struttura non lineare, gli shock che colpiscono l’economia nelle recessioni durano meno a lungo di quelli che si verificano durante periodi di espansione. Poiché questo effetto di attenuazione è maggiore per gli shock negativi di quanto lo sia per quelli positivi, il feedback riveniente dalle recessioni contribuisce positivamente alla crescita di lungo periodo dell’economia, con una stima di tale contributo valutata attorno a 1/6 della crescita totale nel periodo esaminato. Interpretiamo tale risultato come una convalida empirica delle teorie economiche che rappresentano le recessioni come periodi di “depurazione”. Infine, suggeriamo che la state-dependence della persistenza sia una possibile chiave interpretativa della differenza nelle misure di persistenza esistenti in letteratura.

Pubblicato nel 2001 in: Journal of Applied Econometrics, v. 16, 4, pp. 461-486

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