N. 308 - Mobilità territoriale e costo delle abitazioni: un'analisi empirica per l'Italia

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di Luigi Cannari, Francesco Nucci e Paolo Sestito

Negli ultimi decenni i flussi migratori interni si sono andati riducendo, pur in presenza di un ampliamento nei divari di reddito e occupazione tra le aree del paese. L'obiettivo del lavoro e valutare lo specifico ruolo che in proposito può avere avuto il mercato immobiliare, cercando di verificare se e in che misura la presenza di un differenziale tra aree geografiche nel prezzo delle abitazioni possa aver agito da freno alla mobilità. Preliminare rispetto a questa analisi e una stima dell'evoluzione nel tempo dei differenziali geografici del prezzo degli immobili, condotta per il periodo 1965-1995 mediante un modello statistico in cui vengono utilizzati dati a livello di singola città sui prezzi di mercato delle abitazioni.

Il calo dei flussi migratori dal Mezzogiorno al Centro-Nord risulta effettivamente sensibile, oltre che ai divari di disoccupazione e di tenore di vita, anche al differenziale di prezzo delle case, cresciuto intensamente a partire dalla metà dello scorso decennio. Dalla composizione dei flussi migratori si evidenzia inoltre che, mentre quelli del passato avevano portato a una riduzione delle distanze tra le due aree geografiche nella dotazione di capitale umano, quelli più recenti hanno interessato gli individui più scolarizzati, ampliando cosi la differenza tra le due aree.

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