N. 7 - Quote di mercato delle aziende di credito: alcune ipotesi esplicative

In questo lavoro si tenta di individuare alcuni dei fattori che hanno di recente contribuito a determinare una forte flessione delle quote delle banche di dimensioni più rilevanti nei mercati degli impieghi e dei depositi. Si mette in risalto l'importanza della composizione della clientela bancaria ai fini della domanda di credito: l'impulso registrato negli ultimi anni dall'attività delle piccole e medie imprese ha reso più intensa la domanda indirizzata alle piccole e medie aziende di credito. Non sembra invece che la possibilità di espansione degli impieghi complessivi determinata dalla disciplina sul massimale siano state particolarmente sfavorevoli alle grandi banche rispetto alle altre aziende di credito. Se da un lato le grandi banche hanno avuto quote molto elevate di impieghi contingentati, dall'altro esse hanno sfruttato intensamente la crescita della componente in valuta, esente da vincoli. Appare poi rilevante l'azione delle grandi banche tesa a limitare la crescita dei loro depositi attraverso la manovra dei tassi passivi e la politica di intermediazione in titoli di Stato. Tale azione è spiegabile probabilmente con l'eccessiva onerosità di un atteggiamento di competizione con i titoli, dato il costo della raccolta già elevato che queste banche devono sopportare per effetto della loro articolazione territoriale, concentrata nelle aree urbane, dove maggiore è la concorrenza tra aziende di credito.

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