N. 6 - Gli effetti sui prezzi di manovre del prelievo per imposte indirette, contributi sociali e tariffe

Lo studio intende fornire indicazioni circa la probabile incidenza differenziale sui prezzi di aumenti del prelievo per le principali imposte indirette (IVA, imposte di fabbricazione sugli olii minerali, imposte di consumo sui tabacchi), per i contributi sociali a carico dei da tori di lavoro e per tariffe (elettricità, ferrovie, poste e telefoni, trasporti locali). Non è scopo dello studio fornire indicazioni previsive, ma piuttosto consentire comparazioni: si tratta cioè di un modello di "policy evaluation" e non di previsione. Utilizzando un metodo iterativo basato sulla matrice delle interdipendenze settoriali che, pur nell'ambito di talune ipotesi restrittive, tiene conto di una serie di canali di trasmissione dell'inflazione (in particolare dell'indicizzazione dei salari), risulta che, in generale, contributi sociali e tariffe hanno, a parità di gettito, effetti inflazionistici maggiori delle imposte indirette: cruciale è il canale di trasmissione dell'inflazione prezzi-costi-prezzi, che viene attivato soprattutto da quei tipi di prelievo (appunto contributi sociali e tariffe) che più incidono sui costi di produzione delle imprese; per lo stesso motivo, al contrario, risultano meno inflazionistiche quelle imposte che gravano principalmente sui consumi finali, soprattutto IVA e tabacchi. Questa conclusione, che resta generalmente valida, va "corretta" per gli effetti della contingenza: il diverso peso sul "paniere" di alcuni particolari beni e servizi oggetto della manovra di aumento comporta una notevole variabilità dei risultati. Si danno infine indicazioni circa il "potenziale disinflazionistico" di una fiscalizzazione dei contributi sociali coperta con aumento dell'IVA e dell'eventuale guadagno in termini di profitti lordi nell'ipotesi che le imprese non traslino sui prezzi di vendita la diminuzione del costo del lavoro.

Testo della pubblicazione