Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia - aprile 2011, n. 26Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Tra il 5 e il 29 aprile 2011 si sono svolte le interviste dell’edizione relativa al primo trimestre 2011, a cui hanno partecipato 1.452 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (gennaio-marzo 2011), nonché sulle prospettive del settore.

I principali risultati

Prezzi delle abitazioni

Nel primo trimestre del 2011 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è aumentata, al 44,2 per cento dal 40,0 della precedente indagine, mentre l’incidenza di coloro che indicano un aumento delle quotazioni è diminuita lievemente; ne è derivato un peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (−42,6 punti contro −38 nel quarto trimestre del 2010). L’intensificarsi delle valutazioni negative è stato particolarmente pronunciato nelle regioni del Centro e del Sud.

Compravendite

La quota di agenzie che nei primi tre mesi dell’anno hanno venduto almeno un immobile si è collocata al 69,3 per cento, 6 punti percentuali in meno rispetto alla precedente indagine; la flessione è risultata particolarmente pronunciata nelle regioni del Centro e, in misura minore, in quelle del meridione.

Incarichi a vendere

Nel primo trimestre del 2011 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione (rispetto al periodo precedente) delle giacenze di incarichi a vendere è salito a 25,8 punti percentuali (16,6 nella precedente rilevazione), principalmente perché è salita la percentuale di operatori che giudicano in aumento il numero di incarichi ancora da evadere. Circa l’andamento dei nuovi incarichi, il saldo tra le quote di agenzie che segnalano un aumento e quelle che segnalano una diminuzione rispetto allo scorcio del 2010 si è ampliato a 20,8 punti percentuali (da 15,7), quasi esclusivamente per effetto dell’incremento nelle aree non urbane.

Tra le cause prevalenti di cessazione degli incarichi, sono cresciute sia quelle relative a offerte a un prezzo giudicato troppo basso dal venditore (55,4 per cento contro 49,6), sia quelle relative a ritiri dovuti a difficoltà nel reperimento del mutuo (49,6 per cento contro 45,2). E’ rimasta pressoché stabile l’incidenza dell’assenza di proposte di acquisto a fronte di richieste del venditore ritenute troppo elevate (64,2 per cento dei casi contro il 64,7 rilevato in gennaio).

Trattative e tempi di vendita

Nel primo trimestre del 2011 il margine di riduzione dei prezzi di vendita è rimasto sostanzialmente i nvariato, al 12,0 per cento. Si conferma appena superiore ai 7 mesi il tempo medio di completamento dell’incarico.

Modalità di finanziamento degli acquisti

La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario si è contratta di 2 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, scendendo al 70,6 per cento. Il calo si è concentrato nelle aree non urbane, ed è risultato particolarmente marcato nel Nord Est e al Centro, dove ha superato i 3 punti percentuali.

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie

Il saldo positivo tra giudizi “favorevoli” e “sfavorevoli” sulle attese a breve circa le condizioni del mercato di riferimento è ulteriormente sceso, a 4,0 punti percentuali da 6,3 in gennaio. Anche il saldo tra le attese di aumento e di minuzione dei nuovi incarichi a vendere si è ridotto (a 20,2 punti percentuali contro 24,7 nella scorsa rilevazione), mentre si è lievemente accentuato quello negativo circa le attese sui prezzi (−31,7 punti, contro −30,1).

Le prospettive del mercato nazionale

La quota di agenti che riportano un miglioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è diminuita al 10,7 per cento (dal 16,2 della rilevazione precedente). Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è pertanto ampliato, portandosi a circa 13 punti percentuali, da 5 in gennaio. Il quadro per i prossimi due anni si è fatto più incerto, pur rimanendo complessivamente positivo: il saldo positivo tra le attese di miglioramento e peggioramento si è ridotto di circa 15 punti percentuali rispetto alla precedente indagine, collocandosi a 31 punti.

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