Rapporto annuale BCE sul 2013

Nel 2013 la politica monetaria ha continuato a operare in un contesto impegnativo, caratterizzato da una frammentazione finanziaria perdurante, ancorché in fase di moderazione, nell’area dell’euro. Le pressioni di fondo sui prezzi si sono attenuate ulteriormente a fronte di una debolezza generalizzata dell’economia e del protrarsi di una dinamica monetaria contenuta. Allo stesso tempo, le aspettative di inflazione a medio-lungo termine sono rimaste saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere l’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio periodo, a conferma della credibilità della strategia di politica monetaria della BCE.

Nel corso del 2013 l’economia dell’area dell’euro è emersa dalla recessione sulla scia di una graduale ripresa della domanda interna – sostenuta dall’orientamento accomodante della politica monetaria nonché dal miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari e nell’economia in generale – e di un rafforzamento della domanda esterna. Tuttavia, il processo di aggiustamento dei bilanci in atto nei settori pubblico e privato e l’elevata disoccupazione hanno continuato a frenare l’attività economica.

L’inflazione ha registrato una sensibile diminuzione nell’intero arco del 2013, soprattutto riconducibile al minore contributo della componente energetica e di quella alimentare, nonché all’indebolimento delle pressioni di fondo sui prezzi. In media l’inflazione si è collocata all’1,4 per cento nel 2013, rispetto al 2,5 del 2012. Il ritmo dell’espansione monetaria di fondo è rimasto contenuto e i prestiti hanno seguitato a rallentare principalmente per effetto di una debole domanda di credito, sebbene abbiano inciso anche fattori avversi dal lato dell’offerta. Date le prospettive di moderazione dell’inflazione estese al medio termine, il Consiglio direttivo ha ridotto i tassi di interesse di riferimento della BCE in maggio e di nuovo in novembre, portando il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0,25 per cento. [...]

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