Gli effetti dell’emigrazione sulla dotazione di capitale umano sono fonte di intenso dibattito. La discussione si focalizza spesso sulla perdita di capitale umano connessa all’emigrazione degli individui più qualificati (la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’ o brain drain). Contrariamente, numerose testimonianze storiche suggeriscono come l’emigrazione italiana del primo Novecento possa aver prodotto, attraverso diversi canali, effetti positivi sul capitale umano (brain gain) misurato in termini di scolarizzazione. Questa ricerca indaga il tema da un punto di vista quantitativo, esaminando l’impatto che gli espatri, i rimpatri e le rimesse hanno avuto sulla frequenza scolastica in Italia nel primo decennio del XX secolo. Sulla base di una ricostruzione di dati a livello di città e utilizzando differenti tecniche econometriche, il lavoro mostra come il fenomeno migratorio abbia avuto un impatto non trascurabile causando un aumento nei tassi di frequenza scolastica.
N. 34 - Emigrazione e capitale umano in Italia all'inizio del Novecento
Testo della pubblicazione
- N. 34 - Emigrazione e capitale umano in Italia all'inizio del Novecento (solo in inglese) pdf 885.3 KB Data pubblicazione: 08 giugno 2015