N. 36 - Il riassetto della disciplina bancaria: principali aspetti innovativi

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di Giovanni Castaldimarzo 1995

Il Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, emanato con il d.lgs. Is settembre 1993, n. 385, ha consolidato in modo organico le numerose leggi che per oltre cinquant'anni hanno adeguato la disciplina del credito all'evoluzione dell'ordinamento, man mano affastellandosi intorno al ceppo originario della legge bancaria del 1936, della quale non veniva mai posta in discussione la centralità.

1162 articoli del Testo Unico ne sostituiscono circa 1400, contenuti in più di 130 provvedimenti legislativi. È stata così realizzata un'opera di civiltà giuridica, dalla quale sarebbe opportuno che il legislatore traesse ispirazione per sfoltire l'autentica "giungla normativa", che purtroppo caratterizza molti comparti dell'ordinamento.

Nel 1985 la stratificazione delle norme di legge aveva già raggiunto un livello tale da indurre il Governatore della Banca d'Italia a dichiarare "utile una aggiornata esposizione organica della Legge bancaria". Il materiale normativo da coordinare avrebbe poi subito un ulteriore e cospicuo incremento negli anni immediatamente successivi.

Nonostante la modernità della loro concezione, i meccanismi di adeguamento normativo presenti nella legge bancaria del '36 non erano più in grado di soddisfare in via amministrativa le nuove esigenze disciplinari derivanti dall'innovazione finanziaria e dalla globalizzazione dei mercati.

All'inizio degli anni '90 il numero e la portata delle innovazioni legislative intervenute e la prospettiva del recepimento della Seconda direttiva di coordinamento bancario 89/646/CEE diffusero il convincimento che fosse ormai improcrastinabile la redazione di un testo unico atto ad aggiornare, razionalizzare e restituire organicità alla legislazione creditizia, operando anche i necessari collegamenti con le leggi sulla finanza in essa non ricomprese.

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