N. 20 - Le polizze di credito commerciale

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di Francesco Capriglionedicembre 1988

Le trasformazioni che, nell'ultimo decennio, hanno interessato il sistema finanziario italiano appaiono unitariamente finalizzate all'obiettivo di una maggiore rispondenza delle nostre strutture economiche ad una logica di mercato.

Si individua una tendenza innovatrice specificamente volta a liberalizzare l'accesso al settore creditizio, ad affermare forme di controllo bancario sempre più svincolate dalla valutazione delle singole fattispecie operative, a conseguire modifiche di fondo nella compagine organizzativa della banca pubblica. A base di tali riforme è soprattutto l'intento di adeguare - in vista di una più completa apertura intemazionale e di una piena integrazione economica europea - il nostro ordinamento del credito alla realtà strutturale ed operativa che si riscontra negli altri paesi occidentali.

Emergono, altresi, mutamenti nelle tecniche di finanziamento dei settori produttivi, tecniche che interagiscono sul ruolo della banca, progressivamente ridimensionandone la funzione nel contesto del sistema economico. Rileva, in proposito, l'attivazione di circuiti alternativi a quello creditizio, in grado di facilitare i collegamenti tra i risparmiatori e i prenditori di fondi, nonché la promozione di un'attività di merchant banking finalizzata all'alimentazione del capitale di rischio delle imprese e, quindi, all'ottimizzazione della struttura del passivo di queste. Decisivo, sul punto, appare il convincimento dell'autorità pubblica che lo sviluppo del mercato é assicurato dalla varietà degli strumenti che esso è in grado di offrire agli operatori e dal riequilibrio del rapporto tra capitale di rischio e indebitamento.

Ciò implica una riduzione della presenza del sistema bancario nel totale delle passività delle imprese. Da qui l’esigenza per l'autorità di procedere al controllo delle grandezze macroeconomiche facendo uso di una strumentazione diversa da quella di tipo amministrativo. Il ricorso ad una politica di stabilizzazione realizzata a mezzo dei tassi d'interesse conferisce importanza primaria al mercato monetario; lo spessore di questo assurge, quindi, a presupposto per la trasmissione degli impulsi di politica economica che si ricollegano alle variazioni delle condizioni di liquidità.

Analizzando l'attuale fase di transizione verso nuove forme di sviluppo del mercato, opportunamente in sede tecnica é stato dato rilievo ad alcune recenti iniziative che, in prospettiva, appaiono destinate ad "influenzare l'interbancario nel corso dei prossimi anni". La riforma del sistema dei pagamenti, l'istituzione di un mercato secondario dei titoli pubblici, la possibilità di mobilizzare le riserve obbligatorie delle banche incidono sui flussi delle tesorerie bancarie, sulla entità delle transazioni in titoli, sulla massa dei fondi da investire in attività finanziarie. È un significativo passo nella direzione del wholesale market in attesa di tempi e modalità ottimali per la sua piena realizzazione.

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