N. 5 - Una svolta dei titoli di massa (Il progetto Monte Titoli)

Vien fatto di chiedersi se - nell'era dell'elettronica e delle sue applicazioni alla raccolta, elaborazione e trasmissione dei dati - i titoli di credito o alcuni titoli di credito, come meccanismi (di rappresentazione e trasferimento di valori) legati alla creazione e alla materiale traslazione di una chartula, non abbiano fatto il loro tempo. La domanda non coinvolge ancora i titoli individuali i quali non possono, almeno nei momenti caratterizzanti (strutturale e circolatorio), giovarsi di quelle tecnologie; coinvolge invece i titoli di massa per i quali una qualche risposta è già stata data, oltre che da note esperienze legislative straniere, dall'esperienza nazionale, sia pure di ordine "convenzionale", della Società Monte Titoli. Come è noto, questa Società (costituita nel 1978 per iniziativa della Banca d'Italia, di aziende di credito, di organismi professionali degli agenti di cambio e operante dal 1981) già accentra in notevole misura - con il meccanismo di una intestazione fiduciaria per cosi dire "di diritto comune", ottenuta tramite gli intermediari finanziari che fungono da depositari diretti - l'amministrazione di vari titoli; titoli che vengono dalla stessa Società accreditati per specie e quantità in conti intestati agli intermediari anzidetti e sono così resi negoziabili mediante operazioni contabili e di giro sui conti medesimi.

Si va dunque delineando un processo inverso a quello che ha portato a privilegiare l'incorporazione del diritto nel documento come meccanismo capace di assolvere a esigenze di speditezza e sicurezza della circolazione; un processo che può condurre (come ha condotto in altri paesi) a "smaterializzare" nuovamente il diritto o almeno ad affidarne la circolazione a meccanismi diversi dalla traslazione della chartula', meccanismi in rapporto ai quali si pone allora l'ulteriore domanda se, per qual via ed in quale misura essi siano (o possano essere resi) idonei a soddisfare quelle esigenze.

Queste domande si ripropongono con particolare interesse ed attualità di fronte alla prospettiva normativa concreta ora offerta da un disegno di legge al quale la ricordata esperienza della Società Monte Titoli ha preparato il terreno e dovrebbe anzi fornire il supporto organizzativo: il disegno (Goria) n. 3069 bis del 1985, relativo appunto alla "amministrazione accentrata di valori mobiliari attraverso la Monte Titoli S.p.A.". Esso consta di un unico articolo su 12 commi, stralciato dal disegno n. 3069, riguardante le società fiduciarie; già approvato dalla Commissione finanze e tesoro del Senato, è ora all'esame dell'omologa Commissione della Camera. Sembra il caso di renderlo oggetto di una non fuggevole osservazione sotto i profili testé accennati.

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