N. 60 - L'utilizzo del sistema interno di valutazione del merito creditizio delle imprese non finanziarie italiane

nell'ambito delle norme sul collaterale dell'Eurosistema

di Stefano Di Virgilio, Alessandra Iannamorelli, Francesco Monterisi e Simone Narizzano
Giugno 2025
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Dal 2013 il sistema interno di valutazione del merito di credito della Banca d'Italia (BI-ICAS) valuta la solvibilità delle imprese italiane non finanziarie nell'ambito del quadro delle garanzie dell'Eurosistema. BI-ICAS utilizza un modello statistico, che produce probabilità di default (PD) a un anno su base mensile per circa 370.000 imprese, per un sottoinsieme delle quali (circa 4.000 l'anno) combinato con il giudizio esperto fornito dagli analisti. Dal 2013 il merito di credito delle imprese italiane, misurato dalle PD, è gradualmente migliorato; nel triennio 2020-2022 vi hanno in particolare contribuito le misure di sostegno introdotte dal governo durante la pandemia e, successivamente, la fase di ripresa economica. Dal 2023 gli elevati costi di finanziamento e il rallentamento ciclico si sono riflessi in un lieve peggioramento. Permangono disparità per settore, dimensione e regione. Nel periodo osservato i crediti hanno visto aumentare il loro peso tra le garanzie utilizzate nelle operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema, fino a diventare la principale categoria. In Italia l'utilizzo delle valutazioni BI-ICAS ha facilitato l'accesso delle banche alla liquidità di banca centrale, in particolare nel periodo della pandemia. In linea con le iniziative dell'Eurosistema, la Banca d'Italia è impegnata a integrare i rischi legati al cambiamento climatico nelle valutazioni BI-ICAS, con metodologie che combinano valutazioni quantitative e qualitative per stimare l'impatto del rischio di transizione e fisico.

 

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