Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita - marzo 2014, n. 19Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Dal 3 al 21 marzo 2014 si sono svolte le interviste dell’indagine trimestrale Banca d'Italia – Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita. Al sondaggio hanno partecipato 829 imprese con almeno 50 addetti, di cui 404 dell’industria in senso stretto e 425 dei servizi. È stata condotta al contempo una indagine sulle imprese del settore delle costruzioni con almeno 50 addetti che, in questa rilevazione, ha interessato 243 unità.

I principali risultati

Aspettative di inflazione in Italia e variazione dei prezzi di vendita delle imprese

Nel mese di marzo le attese a sei mesi sull’inflazione al consumo sono state riviste lievemente al ribasso rispetto alla rilevazione di dicembre (allo 0,8 dallo 0,9 per cento); anche le aspettative a uno e due anni si sono ridotte, collocandosi rispettivamente allo 0,9 e all’1,1 per cento (dall’1,1 e 1,2 per cento del trimestre precedente). Per la prima volta sono state rilevate anche le attese sull’andamento dell’inflazione al consumo in un orizzonte temporale più lungo, compreso fra tre e cinque anni, per il quale la variazione dei prezzi si collocherebbe sull’1,2 per cento.

Nel complesso, le imprese segnalano che i propri prezzi di vendita sono rimasti stabili su base annua; nei prossimi dodici mesi i listini riprenderebbero a crescere in misura contenuta (0,9 per cento in media). Le pressioni provenienti dal costo del lavoro e dalle materie prime rimangono modeste e in linea con l’inchiesta precedente, mentre la debolezza della domanda e le politiche di prezzo dei concorrenti contribuirebbero alla moderazione dei prezzi.

Valutazioni sulla situazione economica generale

Nel mese di marzo le imprese industriali e quelle dei servizi hanno espresso in prevalenza valutazioni di stabilità della situazione economica generale del paese (70,7 e 65,0 per cento, rispettivamente). Nel complesso dei due comparti il saldo negativo tra giudizi di miglioramento e peggioramento si è notevolmente ridotto rispetto al trimestre precedente (a -12,1 da -27,9 punti percentuali). La probabilità media attribuita al miglioramento della situazione economica nei prossimi tre mesi è lievemente aumentata (al 16,1 dal 12,5 per cento).

Evoluzione della domanda

I giudizi delle imprese relativi alla domanda a ttuale e, soprattutto, prospettica sono risultati più favorevoli. Il saldo negativo fra valutazioni di aumento e diminuzione della domanda dei propri prodotti nel primo trimestre dell’anno si è pressoché dimezzato (a -4,9 da -9,2 punti percentuali nell’inchiesta precedente), confermandosi positivo per le imprese esportatrici che realizzano all’estero una quota elevata del fatturato. Il saldo relativo alle attese a breve termine sulla domanda è nettamente migliorato (14,4 punti percentuali contro -0,7 nell’indagine precedente e - 11,9 dell’analoga indagine di marzo dello scorso anno). Il rialzo, particolarmente accentuato per le imprese che operano maggiormente sui mercati esteri, si è esteso anche a quelle più dipendenti dal mercato interno per la prima volta dal dicembre 2012 (trimestre in cui è stata avviata la rilevazione sulle attese circa l’andamento della domanda totale).

Le valutazioni sulla domanda estera dei propri prodotti nel primo trimestre di quest’anno si sono rese ancora più favorevoli: il saldo tra i giudizi di aumento e quelli di diminuzione è risultato pari a 18,1 punti percentuali (da 12,8). Anche quelle relative alla domanda estera a breve termine sono migliorate rispetto alla rilevazione precedente.

Valutazioni delle condizioni operative delle imprese

Si è notevolmente ridotto il pessimismo nelle attese a tre mesi sulle condizioni operative delle imprese: il saldo fra le risposte di miglioramento e di peggioramento si è attestato a -1,4 punti percentuali (da circa -13 nella rilevazione precedente). Le aspettative formulate dalle aziende con almeno 200 addetti sono diventate positive, riflettendo prevalentemente attese più favorevoli sulla domanda.

In una prospettiva di medio periodo (tre anni) le attese si confermano positive e in ulteriore rialzo rispetto a quanto rilevato in dicembre. La quota di imprese che indica un miglioramento dello scenario in cui si troveranno a operare si è attestata al 63,8 per cento contro l’11,4 per cento di quelle che ne anticipano un peggioramento.

Condizioni per l’investimento

Si è attenuato il pessimismo dei giudizi sulle condizioni per investire: il saldo tra le risposte che indicano un miglioramento e un peggioramento si è attestato a -7,4 punti percentuali (da -19 dell’inchiesta di  dicembre), riportandosi in linea con i livelli prevalenti nell’estate del 2011. L'andamento è risultato più favorevole nel comparto dei servizi rispetto a quello dell’industria.

La spesa per investimenti nel primo semestre del 2014 si prefigura su livelli analoghi a quelli del secondo semestre del 2013: il saldo fra le risposte di aumento e di diminuzione è pari a 0,5 punti percentuali e il 48,9 per cento delle imprese anticipa investimenti costanti. Per le imprese dei servizi il saldo è lievemente negativo (-2,7 per cento), a fronte di un valore moderatamente positivo per quelle dell’industria (3,5).

Le attese circa la spesa per investimenti nel complesso del 2014 indicano una lieve ripresa rispetto al 2013, sostanzialmente in linea con quanto rilevato nell’inchiesta precedente. Il saldo tra la quota di imprese che prevede un aumento e quella che segnala una diminuzione è pari a 3,7 punti percentuali, riflettendo indicazioni più positive da parte delle imprese con almeno 200 addetti. Nel complesso, circa la metà degli operatori prevede investimenti costanti.

Condizioni di liquidità e accesso al credito

Permane il pessimismo nei giudizi circa le difficoltà di accesso al credito. Il saldo tra la quota di imprese che segnala migliori condizioni di finanziamento rispetto ai tre mesi precedenti e quella che ne indica un peggioramento è stato pari a -13,2 punti percentuali, da -15,3 dell’inchiesta di dicembre.

Le attese sulla situazione di liquidità nei prossimi tre mesi non hanno registrato sensibili variazioni rispetto all’inchiesta precedente: la quota di coloro che ritengono che la liquidità sarà insufficiente è rimasta stabile al 19,5 per cento, mentre è lievemente aumentata (al 18,7 dal 15,9) quella delle aziende che la giudica più che sufficiente. I giudizi sono risultati relativamente più favorevoli per le imprese di maggiori dimensioni.

Dinamica dell’occupazione

Migliorano le attese sulla dinamica dell’occupazione nel breve termine (a -5.5 da -13,9 di dicembre), pur rimanendo orientate al pessimismo: la quota di imprese che stimano un aumento del numero di addetti nei prossimi tre mesi si è attestata al 13,4 per cento; quella delle aziende che ne prefigurano una riduzione è scesa al 18,9 (da circa il 23 per cento in dicembre).

Le imprese delle costruzioni

A marzo si è attenuato il pessimismo sulla situazione economica generale del paese delle imprese operanti nel comparto delle costruzioni: il saldo negativo fra giudizi di miglioramento e di peggioramento rispetto al trimestre precedente si è attestato a circa -30 punti percentuali, da -45,7 dell’inchiesta di dicembre; la probabilità assegnata a uno scenario più favorevole nei prossimi tre mesi è tuttavia rimasta stabile, al 10,4 per cento. Sono rimaste pressoché invariate rispetto all’inchiesta precedente le valutazioni sull’andamento della domanda dei proprilavori: il 12,8 per cento delle imprese ha riscontrato un miglioramento e il 31,8 ne ha indicato un peggioramento. È tornato invece positivo il saldo sulle prospettive della domanda a breve termine (a 7 punti percentuali, da circa -5).

Anche i giudizi sulle condizioni economiche in cui operano le imprese sono risultati meno sfavorevoli; il saldo negativo sulle valutazioni relative ai prossimi tre mesi si è più che dimezzato (-10,9 punti percentuali da -24,8). Le attese a tre anni hanno segnato un progresso: il 61,8 per cento (da 56,4 dell’inchiesta precedente) si attende condizioni operative migliori, a fronte del 14,6 per cento (da 17,1) che ne anticipa invece un peggioramento.

Nel primo trimestre dell’anno si è attenuato il pessimismo relativo ai giudizi sulle condizioni per l’investimento: il saldo tra attese di miglioramento e peggioramento si è attestato a -25, da -34,1 nel trimestre precedente. Tuttavia le imprese prefigurano un peggioramento della spesa per investimenti nel complesso del 2014 rispetto al 2013, con un saldo tra attese di incremento e calo che si è attestato a -18,7 punti percentuali, da 4,7 nella rilevazione precedente.

La quota di operatori che segnala di aver superato a partire dai mesi invernali la fase più difficile della congiuntura si è attestata al 24,7 per cento, un valore analogo alla precedente indagine; è lievemente cresciuta l’incidenza delle imprese che si attendono un solido miglioramento dei propri ritmi produttivi nei prossimi mesi (al 38,9 per cento, dal 35).

Le imprese delle costruzioni continuano ad anticipare una flessione del numero di addetti nei prossimi tre mesi.

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