Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita - giugno 2013, n. 34Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Dal 3 al 26 giugno 2013 si sono svolte le interviste dell’indagine trimestrale Banca d'Italia – Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita. Hanno partecipato 824 imprese con almeno 50 addetti, di cui 405 dell’industria in senso stretto e 419 dei servizi; viene condotta al contempo una indagine sulle imprese del settore delle costruzioni con almeno 50 addetti che, in questa rilevazione, ha interessato 186 unità.

I principali risultati

Aspettative di inflazione in Italia e variazione dei prezzi di vendita delle imprese

Si è accentuata in giugno di quest’anno la revisione al ribasso delle attese a sei mesi sulla dinamica dei prezzi al consumo, all’1,5 per cento (dal 2,4 nell’inchiesta dello scorso marzo), in linea con la diminuzione dell’inflazione nei mesi primaverili rilevata dall’Istat. Anche le aspettative a uno e due anni sono state riviste al ribasso, all’1,6 e 1,7 per cento rispettivamente (dal 2,4 per cento su entrambi gli orizzonti nell’indagine precedente).

Le imprese dichiarano di avere effettuato una variazione appena positiva dei propri prezzi di vendita negli ultimi dodici mesi (0,1 per cento), oltre un punto percentuale in meno rispetto alle attese espresse nell’inchiesta di un anno prima. Per i prossimi dodici mesi, gli operatori prevedono una modesta revisione al rialzo dei listini, pari allo 0,5 per cento; nelle valutazioni delle imprese si è lievemente attenuata rispetto all’inchiesta precedente l’intensità delle pressioni provenienti dai costi delle materie prime, mentre è rimasta pressoché invariata la spinta alla moderazione dei prezzi per fronteggiare la debolezza della domanda.

Valutazioni sulla situazione economica generale

Le imprese hanno riportato giudizi ancora negativi sull’evoluzione della situazione economica generale nel secondo trimestre del 2013 rispetto al periodo precedente, pur con un’attenuazione del pessimismo. Il saldo negativo fra valutazioni di miglioramento e di peggioramento dello scenario corrente si è ridotto (-49,9 punti percentuali contro -68,5 nella rilevazione di marzo). In particolare, è divenuta meno sfavorevole la valutazione delle aziende del comparto dei servizi. La probabilità media attribuita al miglioramento della situazione economica nei prossimi tre mesi è lievemente aumentata pur rimanendo su bassi livelli (intorno al 10 per cento); tra le imprese maggiormente orientate all’export la quota di quelle che riporta una probabilità nulla di miglioramento è tornata al di sotto del 50 per cento.

Evoluzione della domanda

La quota di operatori che valuta negativamente l’andamento della domanda dei propri prodotti nel secondo trimestre si è ridotta: il saldo negativo fra giudizi positivi e negativi è sceso a -22 punti percentuali (-33 punti nell’indagine di marzo), il più basso nell’ultimo biennio; il miglioramento è stato più pronunciato tra le imprese esportatrici. Anche le opinioni sulle prospettive della domanda nel trimestre in corso appaiono meno pessimistiche: il saldo fra i giudizi di miglioramento e peggioramento è risultato pari a -6,9 punti percentuali, contro -11,9 nell’inchiesta precedente.

I giudizi sull’andamento congiunturale della domanda estera dei propri prodotti nel secondo trimestre di quest’anno sono positivi, pressoché nella stessa misura rilevata a marzo. Anche le prospettive sul trimestre in corso permangono favorevoli, seppur in minore misura nel confronto con l’inchiesta precedente.

Valutazioni delle condizioni operative delle imprese

Le attese a tre mesi sulle condizioni operative delle imprese sono migliorate, pur rimanendo orientate al pessimismo. Il saldo fra le risposte di miglioramento e di peggioramento si è portato a -17 punti percentuali, da -39 in marzo; oltre il 70 per cento degli operatori anticipa condizioni invariate. Le aspettative formulate dalle aziende operanti nel settore dei servizi hanno registrato un miglioramento più accentuato. Si attenua lievemente l’influenza negativa della domanda e delle condizioni di credito sul contesto operativo.

In una prospettiva di più lungo periodo (tre anni) le valutazioni si confermano più ottimistiche. E’ continuata ad aumentare l’incidenza delle imprese che indicano un miglioramento dello scenario in cui si troveranno a operare (61,1 per cento contro 57,1 in marzo), soprattutto tra quelle del comparto dei servizi.

Condizioni per l’investimento

L’evoluzione delle condizioni per investire è stata meno sfavorevole: il saldo negativo tra le risposte che ne indicano un miglioramento nel secondo trimestre del 2013 e quelle che ne segnalano un peggioramento è sceso a -32 punti percentuali (da -47,3 nell’inchiesta di marzo), riflettendo soprattutto le valutazioni meno negative delle imprese dei servizi.

Anche le attese circa la spesa per investimenti nel complesso del 2013 sono migliorate; il saldo tra la quota di imprese che prevede un aumento e quella che indica una diminuzione passa da -18,9 punti percentuali nella precedente indagine a -13,3. Nel settore dei servizi, tale saldo è cresciuto in misura significativa, di circa 10 punti percentuali.

La spesa per investimenti nel secondo semestre del 2013 si prefigura su livelli analoghi a quelli della prima parte dell’anno: il saldo fra le risposte di aumento e di diminuzione è pari a -2,6 punti percentuali, e circa il 50 per cento delle aziende anticipa investimenti costanti.

Condizioni di liquidità e accesso al credito

Le attese delle imprese sulla posizione di liquidità nei prossimi tre mesi sono leggermente migliorate rispetto all’indagine di marzo: la quota di coloro che ritengono che tale posizione sarà insufficiente è scesa al 25,6 per cento (dal 27,2), mentre è salita al 13,2 (dal 12,3) quella delleaziende che la giudica più che sufficiente. Il quadro permane relativamente migliore per le imprese di maggiore dimensione.

Proseguono le difficoltà di accesso al credito. La quota di imprese che segnalano un peggioramento delle condizioni di finanziamento si è attestata al 26,9 per cento, in lieve diminuzione rispetto al 28,8 per cento dell’inchiesta di marzo.

Dinamica dell’occupazione

Non migliorano le attese sulla dinamica dell’occupazione nel breve termine: la quota di imprese che stimano un aumento del numero di addetti nei prossimi tre mesi è rimasta poco al di sotto del 10 per cento; quella delle aziende che ne prefigurano una riduzione si è mantenuta intorno al 24 per cento.

Le imprese delle costruzioni

Come già nella rilevazione di marzo, i giudizi delle imprese operanti nel comparto delle costruzioni sulla situazione economica generale del Paese sono più sfavorevoli di quelli delle aziende dell’industria e dei servizi: il saldo negativo fra valutazioni di miglioramento e di peggioramento si è attestato al di sopra dei 60 punti percentuali; la probabilità assegnata a uno scenario più favorevole nei prossimi tre mesi è in media pari all’8 per cento.

Le imprese delle costruzioni valutano che l’andamento della domanda totale dei propri lavori sia stato meno sfavorevole nel secondo rispetto al primo trimestre. Per il 34,4 per cento delle aziende si riscontra un peggioramento (49,9 nella rilevazione di marzo), mentre solo il 10,1 per cento riporta un miglioramento (da 7,3. Le valutazioni per il trimestre in corso sono fortemente migliorate, divenendo lievemente positive: il saldo tra giudizi di aumento e di diminuzione è pari a 0,8 punti percentuali (da -20); tale saldo rimane tuttavia negativo (-5,1 punti percentuali) nel caso delle imprese che realizzano oltre un terzo del proprio fatturato nel comparto residenziale.

Migliorano le attese sulle condizioni economiche in cui operano le imprese. Il saldo fra la quota di operatori che si attendono un loro sviluppo favorevole nei prossimi tre mesi e quelli che ne prefigurano un peggioramento si è portato a -19,7 punti percentuali (da -44,8 registrato nel trimestre precedente. Nei prossimi tre anni il 69,7 per cento delle imprese di costruzione si attende condizioni operative migliori a fronte del 12,5 che ne anticipa un peggioramento.

Rispetto a marzo è diminuita la quota di imprese che riporta un deterioramento delle condizioni per l’investimento (al 43,1 per cento); prevalgono nettamente le attese di una riduzione dell’accumulazione nell’anno in corso rispetto al 2012.

Circa l’andamento del numero degli addetti nei prossimi tre mesi, le imprese delle costruzioni ne anticipano una flessione più accentuata di quanto riscontrato nell’industria in senso stretto e nei servizi.

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