Indagine sul costo dei conti correnti nel 2017

L’indagine sull’onerosità dei conti correnti raccoglie informazioni analitiche sulle spese di gestione effettivamente sostenute dalle famiglie nel corso di un anno e documentate negli estratti conto di fine anno. L’indagine rileva per ciascun conto corrente gli oneri effettivi di gestione ripartiti tra spese fisse e variabili (cfr. nota metodologica); sono inoltre acquisite informazioni sulle commissioni applicate e sugli interessi connessi ad eventuali scoperti e affidamenti in conto corrente.

La rilevazione del 2018 è stata condotta su 13.166 conti correnti bancari e 1.020 conti correnti postali, selezionati a partire rispettivamente da 621 sportelli bancari e 51 sportelli postali; il dato riferibile ai conti bancari include 861 conti on line non riferibili a sportelli. La numerosità degli sportelli bancari e postali è in linea con le precedenti edizioni.

Principali risultati

Nel 2017 la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di circa 1,8 euro rispetto all’anno  precedente, attestandosi a 79,4 euro; nel 2016 essa era cresciuta di 1,1 euro; anche la spesa di gestione dei conti correnti bancari on line e di quelli postali, seppure significativamente più bassa rispetto ai conti correnti bancari, è cresciuta rispettivamente di 0,6 e 2,1 euro.

Le spese fisse sono aumentate principalmente per effetto dei canoni di base; contributi meno importanti sono attribuibili, tra le spese fisse, ai canoni legati alle carte di credito e alle carte di debito; per lo più stabile è risultata la componente variabile della spesa.

La spesa mediana è anch’essa cresciuta, da 61,6 euro a 64,2 euro; lo scarto tra il primo e il terzo quartile è rimasto sostanzialmente invariato (73,8 e 73,6 euro rispettivamente nel 2017 e nel 2016).

Con riferimento agli oneri sulle aperture di credito in conto corrente, la spesa relativa alla messa a disposizione dei fondi (MDF) è rimasta stabile e pari all’1,6 per cento del credito accordato. Le commissioni unitarie di istruttoria veloce (CIV), applicate sugli sconfinamenti sono diminuite per i conti affidati (da 25,5 a 22,4 euro), rimanendo invariate per i conti non affidati (intorno a 19,3 euro).

La percentuale di clienti esentati dal pagamento di commissioni sugli affidamenti e gli scoperti di conto è cresciuta dal 39 al 43 per cento per i clienti affidati; relativamente ai clienti non affidati, la percentuale di quelli esentati dal pagamento di commissioni sugli scoperti di conto è passata dal 77 all’80 per cento. I clienti esentati dal pagamento della CIV tendono a sconfinare più raramente, per un minore importo e per una durata inferiore; sono tuttavia più elevati gli interessi corrisposti sugli sconfinamenti e gli scoperti di conto.

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