N. 22 - L'economia delle regioni italianeDinamiche recenti e aspetti strutturali

Sommario

La ripresa post-pandemica ha coinvolto tutti i territori, in misura maggiore le regioni del Nord e minore quelle del Centro. In contrasto con quanto avvenuto nei periodi successivi alle passate crisi, nel Mezzogiorno il prodotto e l'occupazione sono cresciuti più della media nazionale. Anche nel 2023 l'attività è cresciuta in misura più accentuata nel Sud e nelle Isole, per effetto di una maggiore espansione nei comparti delle costruzioni e del terziario, di una minore contrazione dell'industria e della crescita delle esportazioni. Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, nella prima metà del 2024 il rialzo del PIL, ancora moderato in tutte le ripartizioni territoriali, è stato leggermente più marcato nelle regioni meridionali. Le imprese prefigurano ovunque un indebolimento nella dinamica degli investimenti. Nel 2023 e nei primi sei mesi dell'anno in corso l'espansione dell'occupazione è proseguita con maggiore intensità nel Mezzogiorno. L'inflazione, seppure in calo dall'inizio dell'anno, ha eroso il reddito disponibile delle famiglie, frenandone i consumi, in particolare al Centro e al Sud. In ogni area del Paese, la marcata flessione del credito al settore produttivo si è riflessa in una contrazione dei prestiti bancari all'intero settore privato non finanziario dal terzo trimestre dello scorso anno. Al calo ha contribuito sia la minore domanda di finanziamenti, sia la maggiore avversione al rischio degli intermediari in un contesto macroeconomico debole. Nel 2023 gli investimenti pubblici hanno accelerato. È verosimile attendersi un loro ulteriore irrobustimento, per effetto dell'utilizzo dei fondi di coesione del ciclo 2021-27, ancora in fase di avvio, e dell'attuazione di altre misure del PNRR.

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