N. 29 - L'economia del VenetoAggiornamento congiunturale

Nel corso del 2018 è proseguita l'espansione dei livelli di attività in tutti i comparti produttivi, sebbene siano emersi segnali di una sua attenuazione.

Nell'industria manifatturiera la produzione ha continuato a crescere nella prima parte dell'anno, anche se a un ritmo inferiore a quello del 2017, risentendo del rallentamento della domanda estera e, in particolare, di quella proveniente dalle economie esterne all'Unione europea. Secondo le informazioni provenienti dall'indagine della Banca d'Italia, gli ordini continuerebbero ad aumentare almeno fino alla primavera del 2019. La vivace fase di espansione degli investimenti, in atto dal 2014, si indebolirebbe quest'anno e anche i piani di accumulazione per il 2019 sono improntati a cautela.

Nei primi tre trimestri dell'anno il quadro congiunturale nel settore dei servizi privati non finanziari è stato nel complesso favorevole ma gli indicatori disponibili segnalano che la crescita dei livelli di attività si sarebbe attenuata rispetto allo scorso anno. Le attese sull'evoluzione della domanda a breve termine si confermano ancora positive. La produzione nel comparto delle costruzioni, pur mostrando lievi segnali di recupero, è ancora penalizzata dalla debolezza della domanda pubblica. Per la seconda parte dell'anno gli operatori si attendono una sostanziale stabilizzazione dei livelli produttivi.

L'espansione dell'attività economica si è associata a un ulteriore miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, con un aumento del numero di occupati, soprattutto dipendenti con contratti a termine, che già dallo scorso anno si era riportato sui livelli pre-crisi. La maggiore partecipazione al mercato del lavoro ha frenato il calo del tasso di disoccupazione. Il ricorso agli ammortizzatori sociali è ulteriormente diminuito.

Nel primo semestre del 2018 è proseguita la moderata crescita dei prestiti erogati al settore privato non finanziario. All'espansione dei finanziamenti alle famiglie, a supporto sia dell'acquisto di beni di consumo durevoli che di abitazioni, si è associata una stagnazione dei prestiti alle imprese. Per quest'ultime la dinamica dei prestiti è stata influenzata da politiche di offerta ancora prudenti nei confronti della clientela più rischiosa e da una domanda di credito in crescita moderata, anche per effetto delle ampie disponibilità liquide accumulate nei bilanci aziendali grazie al miglioramento della redditività. La positiva fase congiunturale ha favorito il miglioramento della qualità del credito: il flusso di nuove posizioni con difficoltà di rimborso è ulteriormente diminuito.

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