N. 17 - L'economia della BasilicataRapporto annuale

Nel 2016 l’attività economica regionale è tornata a diminuire, dopo la crescita dell’anno precedente. Si è pertanto nuovamente ampliato il divario negativo in termini di PIL rispetto al livello pre-crisi, che nel 2015 era giunto a sei punti percentuali (‑8 e ‑12 rispettivamente in Italia e nel Mezzogiorno). Il calo del prodotto nel 2016 è riconducibile soprattutto alla temporanea flessione della produzione nel comparto estrattivo. Nel manifatturiero e nei servizi è proseguita la fase di crescita, mentre il comparto delle costruzioni è risultato ancora in flessione. Le favorevoli condizioni di accesso al credito hanno contribuito alla ripresa dei finanziamenti alle imprese.

Le imprese

Nel manifatturiero la crescita è proseguita, sebbene a un tasso più contenuto rispetto all’anno precedente. Dopo un biennio di intensa espansione, l’au­tomotive ha registrato un modesto calo della produzione; il comparto ha tuttavia incrementato le vendite all’estero sostenendo le esportazioni regionali. Gli investimenti sono aumentati in misura contenuta. L’attività del comparto estrattivo è sensibilmente diminuita a causa del temporaneo blocco della produzione degli impianti in Val d’Agri per cause giudiziarie. Il settore delle costruzioni ha registrato un ulteriore calo del valore della produzione, che ha riguardato sia il comparto residenziale sia quello delle opere pubbliche. È continuata la crescita nei servizi, sebbene a un ritmo modesto, anche a seguito del contributo del comparto turistico, che ha beneficiato dell’ulteriore aumento delle presenze, soprattutto di stranieri.

La debolezza della congiuntura ha determinato un calo della redditività delle imprese, che nel biennio 2014‑15 aveva registrato una ripresa, superando i livelli pre‑crisi.

I finanziamenti al settore produttivo, dopo quattro anni di flessione, sono tornati a crescere, sebbene moderatamente. La positiva dinamica del credito è riconducibile al lieve aumento della domanda e alle favorevoli condizioni di accesso al credito. L’incremento ha riguardato i prestiti alle imprese di maggiori dimensioni, mentre quelli erogati alle più piccole hanno ristagnato.

Le famiglie

L’occupazione è cresciuta per il terzo anno consecutivo, riportandosi sui livelli pre-crisi. L’aumento, che è stato più intenso in agricoltura e nei servizi commerciali e turistici, si è concentrato tra gli autonomi e i part‑time. È diminuito il numero di lavoratori scoraggiati e dei disoccupati.

L’andamento dell’occupazione ha inciso positivamente sulla situazione economica delle famiglie. Il reddito ha continuato a crescere a un ritmo contenuto per il terzo anno consecutivo sostenendo i consumi, soprattutto di beni durevoli. La spesa per famiglia rimane tuttavia su livelli inferiori alla media nazionale, contribuendo a spiegare la maggiore incidenza dei nuclei familiari lucani in situazione di povertà.

I prestiti erogati alle famiglie hanno accelerato, beneficiando delle favorevoli condizioni di accesso al credito e dell’aumento della domanda, riconducibile alla positiva dinamica del reddito. L’incremento dei prestiti per l’acquisto di abitazioni si è associato alla crescita delle compravendite di immobili residenziali. Il rafforzamento della dinamica del credito al consumo ha beneficiato della crescita della spesa.

Il mercato del credito

In Basilicata si è interrotto il calo del numero di sportelli bancari in corso dal 2008, a differenza di quanto registrato a livello nazionale. In rapporto alla popolazione il numero di sportelli resta inferiore alla media nazionale, sebbene dall’inizio della crisi tale divario si sia sensibilmente ridotto. È proseguita la diffusione dei canali telematici per l’accesso ai servizi bancari.

La ripresa dei prestiti si è rafforzata; quelli erogati dalle banche appartenenti ai primi cinque gruppi bancari sono cresciuti più intensamente rispetto alle altre banche.

La positiva dinamica dei prestiti si è accompagnata al miglioramento della qualità del credito: il tasso di accumulo delle esposizioni deteriorate si è ridotto e la loro incidenza sul totale dei finanziamenti si è stabilizzata. È ulteriormente aumentato il tasso di copertura dei prestiti deteriorati.

La crescita dei depositi in conto corrente delle famiglie è proseguita, favorita dal basso livello dei rendimenti degli strumenti alternativi di impiego del risparmio. I depositi in conto corrente delle imprese hanno registrato un sensibile rallentamento, che ha riflesso il lieve peggioramento della redditività nonché la scelta di destinare parte della liquidità al finanziamento degli investimenti.

La finanza pubblica

Nel triennio 2013‑15 la spesa delle Amministrazioni locali è cresciuta, trainata da quella corrente. Anche la spesa per investimenti è aumentata, beneficiando dell’impulso proveniente dalla spesa dei fondi strutturali del ciclo di programmazione 2007‑2013.

La spesa sanitaria è aumentata in misura contenuta, riflettendo la dinamica di quella per l’acquisto di beni e servizi; i costi del personale sono invece diminuiti. La qualità delle prestazioni sanitarie in regione ha continuato a mantenersi soddisfacente.

Il prelievo fiscale sulle famiglie residenti a Potenza e Matera nel 2016 è rimasto inferiore a quello medio degli altri capoluoghi di provincia in Italia per effetto dei minori oneri connessi con l’addizionale regionale e i tributi sulla casa.

Testo della pubblicazione