N. 34 - L'economia del LazioAggiornamento congiunturale

Nel corso del 2016 è proseguita la moderata espansione dell’economia regionale. L’attività di investimento è tuttavia rimasta debole, in connessione con l’ampio grado di capacità produttiva inutilizzata e l’incertezza del quadro geopolitico. Nel mercato del lavoro i segnali sono stati positivi, soprattutto per i più giovani. In base alle informazioni raccolte presso le imprese, il miglioramento proseguirebbe nei prossimi mesi.

Nell’industria si è rafforzata la fase espansiva, sostenuta dai positivi risultati delle imprese della metalmeccanica e di quelle più orientate ai mercati esteri. Le aziende di minore dimensione hanno registrato andamenti meno favorevoli. Le esportazioni sono diminuite, dopo la forte espansione dello scorso anno, favorita da interventi straordinari nella logistica di grandi imprese farmaceutiche. Al netto della farmaceutica le vendite all’estero sono aumentate. Nelle costruzioni la fase recessiva sembrerebbe essersi conclusa ed emergerebbero segnali di inversione ciclica, seppure ancora deboli. Le compravendite di immobili residenziali si sono espanse e i prezzi sono ulteriormente diminuiti. È continuata la crescita nei servizi, anche se si registra una rallentamento dei flussi turistici.

Nel mercato del lavoro è proseguita l’espansione dell’occupazione, cresciuta soprattutto per i più giovani e, anche grazie agli sgravi contributivi, per i lavoratori a tempo indeterminato. Le ore concesse di Cassa integrazione guadagni (CIG) sono diminuite. È significativamente calato il tasso di disoccupazione.

I moderati segnali di ripresa dell’attività produttiva e delle condizioni delle famiglie si sono in parte riflessi sul mercato del credito. Il calo dei prestiti bancari alle imprese è divenuto meno intenso. È proseguita la crescita, seppure contenuta, dei finanziamenti alle famiglie sostenuta dall’aumento sia dei mutui sia del credito al consumo.

Nelle valutazioni delle banche la domanda di credito di imprese e famiglie si sta rafforzando. Gli intermediari indicano il permanere di politiche di offerta distese per le famiglie e un graduale allentamento delle condizioni applicate alle imprese; le nostre indagini presso le aziende confermano tali indicazioni.

La qualità del credito alla clientela non ha mostrato mutamenti sostanziali nel primo semestre del 2016: il tasso d’ingresso in sofferenza per imprese e famiglie si è attestato sui livelli della fine del 2015; l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti rimane elevata, ma si è stabilizzata.

È proseguita la crescita dei depositi per le famiglie e, con minore intensità, per le imprese; l’aumento è stato sostenuto dai conti correnti.

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