N. 14 - L'economia del MoliseRapporto annuale

Nel 2015, l’attività economica è lievemente cresciuta, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico. Secondo le stime preliminari di Prometeia il PIL è cresciuto dello 0,3 per cento come nel resto del Mezzogiorno; vi ha contribuito una moderata crescita dei consumi e degli investimenti.

Il fatturato dell’industria è aumentato, anche sui mercati esteri, beneficiando dell’andamento più favorevole dell’industria alimentare, chimica e dell’automotive. Dopo anni di debolezza, anche il processo di accumulazione appare in graduale rafforzamento, sospinto dalla spesa per investimenti delle imprese di maggiori dimensioni. Il miglioramento dell’attività industriale non si è esteso a tutti i settori; rimangono in difficoltà primari comparti di specializzazione produttiva, situati per lo più nell’area interna della regione; in questi territori specifici accordi condurranno a programmi di riqualificazione industriale.

Nel settore delle costruzioni l’attività è ancora in calo; le compravendite immobiliari sono tornate a contrarsi mentre i prezzi permangono su livelli storicamente contenuti. Sono invece più evidenti i segnali di miglioramento nei servizi, grazie anche al recupero dei consumi delle famiglie e al rinnovato interesse dei turisti per i soggiorni in Molise.

L’occupazione è ancora aumentata soprattutto nell’industria e tra i giovani. Il tasso di disoccupazione si è ridotto, anche tra le persone in cerca di lavoro da più di un anno. Per il secondo anno consecutivo, il ricorso alla Cassa integrazione guadagni si è ridotto, in misura significativa, pur rimanendo su livelli superiori rispetto al periodo pre-crisi.

Nel 2015, dopo un triennio di intenso calo, il credito bancario alla clientela molisana si è sostanzialmente stabilizzato. La diminuzione rilevata nel settore produttivo si è sensibilmente attenuata nel corso dell’anno e si è pressoché interrotta per le imprese di maggiori dimensioni; la dinamica dei prestiti alle società di capitali con più elevato merito di credito è tornata positiva. La domanda di nuovi finanziamenti da parte delle imprese ha mostrato un moderato recupero mentre le condizioni di accesso si sono distese, anche sotto l’impulso delle manovre espansive della politica monetaria. I prestiti alle famiglie sono tornati a crescere, specie nella componente del credito al consumo, in connessione con l’aumento della spesa per beni durevoli; le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni sono aumentate, beneficiando dell’intenso ricorso a operazioni di surroga e sostituzione di finanziamenti in essere, in presenza di un ulteriore calo dei tassi di interesse.

Il deterioramento della qualità del credito ha iniziato ad attenuarsi. Tra le imprese, i flussi di nuovi ingressi in sofferenza, dopo un triennio di forte crescita, si sono sensibilmente ridotti, pur rimanendo al di sopra dei valori medi nazionali; per le famiglie, le nuove sofferenze si sono mantenute pressoché stabili su livelli contenuti.

Tra le componenti del risparmio delle famiglie, la crescita dei depositi bancari si è indebolita mentre è proseguito a ritmi sostenuti l’incremento delle quote di fondi comuni di investimento.

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