Nei primi mesi del 2015 l’attività economica delle province di Trento e di Bolzano ha mostrato alcuni segnali di ripresa concentrati nei servizi. La condizione economica delle imprese manifatturiere è rimasta sostanzialmente stabile in entrambe le province con prospettive di miglioramento per i prossimi mesi. La domanda estera ha accelerato, continuando a sostenere la dinamica produttiva. L’accumulazione di capitale, pur rimanendo contenuta, mostra prospettive di una modesta ripresa. L’attività è rimasta debole nel settore delle costruzioni, pur con alcuni segnali positivi in Alto Adige, ed è lievemente cresciuta nei servizi, trainata dalla ripresa del turismo.
Le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste sostanzialmente stabili, con un lieve deterioramento in provincia di Trento e alcuni segnali positivi in quella di Bolzano dove si rafforza un quadro di più ampia partecipazione e contenuta disoccupazione. La quota dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle nuove assunzioni è cresciuta in entrambe le province; il ricorso alla Cassa integrazione è diminuito, in seguito alla flessione della componente ordinaria.
Nel primo semestre del 2015 i prestiti bancari erogati al settore privato hanno registrato una lieve flessione in Trentino: a fronte di una modesta accelerazione dei finanziamenti concessi alle famiglie, quelli alle imprese sono tornati a diminuire leggermente; in Alto Adige la dinamica dei crediti bancari è progressivamente migliorata, riflettendo l’aumento dei prestiti erogati sia alle famiglie sia alle imprese. In entrambe le province la contrazione della domanda di credito da parte delle imprese si è sostanzialmente arrestata; le condizioni di offerta, pur rimanendo selettive, si sono stabilizzate, in presenza di un abbassamento dei tassi di interesse applicati. Il tasso di ingresso in sofferenza delle imprese, maggiore in provincia di Trento, rimane elevato in prospettiva storica, in particolar modo nel settore delle costruzioni. I prestiti alle famiglie hanno continuato a crescere moderatamente, sostenuti dai mutui per l’acquisto di abitazioni e dal credito al consumo. La qualità del credito alle famiglie è però lievemente peggiorata in Trentino.
La raccolta bancaria da famiglie e imprese è ulteriormente cresciuta, seppur su ritmi inferiori rispetto alla fine del 2014. È proseguita la ricomposizione del portafoglio delle famiglie, a favore degli investimenti in quote di fondi comuni.