N. 20 - L'economia della SardegnaRapporto annuale

Nel 2013 l'economia della Sardegna è rimasta ancora in recessione. Secondo le stime realizzate da Prometeia il prodotto interno lordo regionale è diminuito del 2,5 per cento a prezzi costanti; la flessione era stata del 3,4 per cento nel 2012 in base ai dati dell'Istat. Le informazioni raccolte nei primi mesi del 2014 indicano in prospettiva un leggero miglioramento del quadro economico, anche se i segnali rimangono caratterizzati da un elevato livello di incertezza.

Sulla contrazione del prodotto ha pesato l'ulteriore forte indebolimento della domanda interna: vi hanno contribuito i minori consumi delle famiglie, il calo degli investimenti produttivi, la difficoltà di accesso ai finanziamenti privati e il complessivo contenimento della spesa pubblica. Anche la presenza sui mercati esteri, tradizionalmente limitata, si è ridotta: continuano a incidere l'inadeguata capacità competitiva del sistema economico regionale e la difficoltà nell'intercettare l'espansione della domanda mondiale.

La produzione dell'industria ha continuato a diminuire. Le indagini realizzate in primavera dalla Banca d'Italia, tuttavia, segnalano per il 2014 una moderata espansione delle vendite e un incremento degli investimenti. L'attività produttiva si è ridotta anche nel settore delle costruzioni: alla debolezza del mercato residenziale si è sommato un nuovo calo della produzione edilizia destinata alla realizzazione di strutture produttive. Nei servizi si è continuata a registrare la contrazione dell'attività del commercio, connessa con l'ulteriore indebolimento della capacità di spesa delle famiglie, mentre un contributo positivo è stato fornito dall'espansione della domanda turistica proveniente dall'estero e dall'incremento del trasporto aereo internazionale.

I dati dell'ultimo censimento sulle attività produttive evidenziano un netto ridimensionamento della manifattura regionale negli ultimi dieci anni, in favore di un'espansione del settore terziario. In entrambi i settori si è registrato un relativo arretramento delle produzioni che presuppongono elevati livelli di conoscenza e un crescente peso di quelle a minore contenuto di tecnologia e capitale umano.

Nel corso del 2013 l'occupazione regionale è fortemente diminuita, attestandosi sui livelli più bassi degli ultimi dieci anni. Il tasso di disoccupazione è ulteriormente salito, soprattutto tra i più giovani.

I dati relativi agli anni più recenti segnalano crescenti difficoltà di chi ha terminato gli studi nel trovare opportunità di impiego. Le condizioni di accesso al lavoro rimangono più favorevoli per più alti livelli di istruzione, anche se la qualità dell'occupazione in termini di adeguatezza rispetto agli studi è complessivamente peggiorata.

Il credito concesso all'economia regionale si è ridotto ulteriormente, a conferma del perdurare della fase congiunturale negativa. La domanda di finanziamenti è rimasta debole, condizionata dai minori consumi e investimenti di imprese e famiglie; l'offerta degli intermediari si è mantenuta selettiva, sebbene nella seconda parte dell'anno si siano registrati parziali segnali di allentamento delle condizioni di accesso al credito per le famiglie.

È proseguita per il secondo anno consecutivo la contrazione dei prestiti al settore produttivo; l'attenuazione del calo dei primi trimestri è stata seguita da una più intensa flessione nella seconda parte dell'anno, soprattutto nel comparto dei servizi. Si è registrato inoltre un deciso arretramento dei finanziamenti alle famiglie, che hanno ridotto in particolare l'esposizione per credito al consumo; anche i prestiti per l'acquisto di abitazioni sono diminuiti.

Nel corso del 2013 si è registrato un nuovo peggioramento della qualità del credito alla clientela regionale. Il tasso di decadimento dei prestiti è nettamente aumentato, riflettendo una maggiore rischiosità dei finanziamenti di famiglie e imprese. Tra queste ultime, si è osservato un più deciso deterioramento nel comparto dei servizi. Il peggioramento è confermato anche dall'incremento delle posizioni.

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