N. 36 - L'economia dell'AbruzzoAggiornamento congiunturale

Nel corso del 2011 si sono progressivamente affievoliti i segnali di ripresa dell'economia abruzzese che erano emersi nell'anno precedente. Nell'industria la domanda e la produzione sono rimaste sostanzialmente stazionarie nella prima metà dell'anno.
Gli investimenti continuano a ristagnare. Risultati migliori sono stati conseguiti dalle imprese esportatrici. Anche per effetto delle recenti turbolenze sui mercati finanziari, le previsioni delle imprese sull'evoluzione futura dell'attività produttiva e degli investimenti sono caratterizzate da forte incertezza. Nel settore delle costruzioni l'attività produttiva ha subito un calo nella prima metà dell'anno in corso; nel terziario hanno ristagnato le attività maggiormente legate alla domanda interna, come il commercio e i trasporti. Nel primo semestre dell'anno il numero degli occupati in Abruzzo è aumentato.
Il tasso di disoccupazione si è ridotto, allineandosi al dato medio nazionale. Il credito erogato dalle banche alle imprese e alle famiglie è moderatamente cresciuto. I criteri di concessione dei prestiti hanno registrato un irrigidimento, manifestatosi principalmente in un aumento degli spread applicati.
L'incidenza sui prestiti delle nuove posizioni in sofferenza è diminuita rispetto al picco del 2010, anche se rimane elevato l'ammontare delle partite deteriorate. La ricchezza finanziaria detenuta dalle famiglie presso il sistema bancario è cresciuta in misura modesta, in linea con la dinamica dei redditi. Le famiglie hanno ridotto le consistenze di azioni e di fondi comuni e incrementato gli acquisti di titoli di Stato. I depositi bancari sono rimasti nel complesso stabili.

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