L'economia delle Marche nel 2004Rapporto annuale

Nel 2004 il settore dei servizi ha attraversato una fase di crescita moderata, con andamenti differenziati tra le sue principali attività.

Nonostante un incremento degli arrivi, le presenze dei turisti sono diminuite, in conseguenza di periodi di soggiorno più brevi. L’attività del porto di Ancona si è contratta. Le vendite al dettaglio sono risultate stabili; la spesa per beni durevoli da parte delle famiglie ha però conseguito un recupero. La congiuntura è risultata più favorevole per le aziende operanti nelle attività immobiliari, dell’informatica e della ricerca e sviluppo. Anche nel terziario gli investimenti sono diminuiti.

Secondo la nuova indagine sulle forze di lavoro dell’Istat, nella media del 2004 il tasso di disoccupazione in regione è stato pari al 5,3 per cento (4,6 per cento nel 2003). Nell’industria la prolungata stagnazione economica e l’esaurimento del processo di intensificazione dell’impiego di lavoro flessibile si sono riflessi in una diminuzione dell’occupazione dipendente (-0,5 per cento secondo l’indagine della Banca d’Italia, che ha trovato sostanziale conferma nei dati dell’INPS).

I prestiti bancari sono aumentati dell’8,3 per cento, un ritmo analogo a quello dell’anno precedente. La nuova accelerazione dei prestiti alle famiglie – intensa nella componente a scadenza protratta e a tasso indicizzato, destinata all’acquisto di abitazioni – si è opposta all’ulteriore decelerazione del credito alle imprese, attribuibile alla stagnazione congiunturale e alla flessione degli investimenti. Anche all’interno dei settori produttivi, il sistema bancario ha assecondato gli elevati volumi degli scambi del mercato immobiliare, con una dinamica dei crediti più sostenuta per l’edilizia e per i comparti dell’industria e dei servizi a essa maggiormente legati. È proseguito l’allungamento delle scadenze dei prestiti alle imprese. Il credito al consumo, erogato da banche e società finanziarie, ha accelerato. Nel 2004 i tassi sui prestiti a breve termine hanno oscillato intorno al 5,5 per cento.

Nonostante la debole evoluzione congiunturale, sono risultate quasi invariate sia l’incidenza dei flussi di nuove sofferenze rettificate sugli impieghi vivi di inizio periodo, sia la quota delle sofferenze sui prestiti complessivi.

Nel 2004 la raccolta bancaria ha accelerato al 4,9 per cento, dal 2,6 del 2003. Vi hanno concorso sia le obbligazioni, sia i depositi; la componente più liquida, quella dei conti correnti, è cresciuta a ritmi superiori (7,6 per cento).

Sono invece diminuiti i titoli detenuti presso il sistema bancario in gestioni patrimoniali (-23,0 per cento) e in custodia semplice e amministrata (-2,5 per cento); vi ha influito il calo delle obbligazioni non bancarie. La raccolta netta dei fondi comuni è risultata negativa, soprattutto per deflussi dai prodotti azionari. Le polizze vita distribuite dalle banche con sede in regione sono aumentate.

 

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