L'economia dell'Emilia-Romagna nel 2001Rapporto annuale

Nel 2001 l’attività economica regionale ha segnato un rallentamento, soprattutto a partire dal secondo trimestre, risentendo sia dell’indebolimento della domanda nazionale sia della decelerazione di quella mondiale. Gli attentati negli Stati Uniti dell’11 settembre hanno impresso un ulteriore impulso negativo all’economia della regione. Da dicembre le attese sulla domanda rivolta all’industria hanno mostrato un’inversione di tendenza, che è proseguita nei primi mesi del 2002. In base alle stime dello Svimez, nel 2001 il PIL regionale sarebbe cresciuto del 2 per cento, contro il 4,2 nel 2000.

La decelerazione dell’attività si è estesa a tutti i settori, a eccezione dell’agricoltura. Nell’industria manifatturiera, il ridimensionamento della crescita degli ordini, in particolare di quelli interni, ha coinvolto quasi tutte le branche, escluso quelle dei prodotti in gomma e materie plastiche e di alcuni comparti tradizionali. L’esaurirsi del ciclo degli investimenti ha influito negativamente sui livelli di attività della meccanica, delle macchine elettriche ed elettroniche e dei mezzi di trasporto. La debolezza della domanda, nonché il diffondersi di un clima d’incertezza nel corso dell’anno, hanno contribuito alla diminuzione degli investimenti. L’edilizia ha mantenuto un andamento assai positivo, con aumenti rilevanti sia degli occupati sia del numero di imprese attive.

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