La legge giolittiana dell'agosto 1893 e quelle che in seguito la integrarono avevano fissato nelle loro severe disposizioni l'obiettivo di realizzare un «vero» istituto di emissione di tipo europeo. Tra il 1894 e la vigilia della prima guerra mondiale la Banca d'Italia si trovò di fronte al duplice compito di cancellare l'eredità del passato, liquidando con vendite e ammortamenti le pesanti immobilizzazioni derivanti dalla espansione creditizia degli anni Ottanta, e di sostenere la crescita industriale del Paese, garantendo stabilità e disponibilità di credito al sistema economico.
I documenti raccolti nel volume gettano luce sulle difficoltà e le peculiarità della formazione della banca centrale in Italia, illustrando le regole, gli strumenti, gli obiettivi dell'azione della Banca d'Italia, i vincoli imposti dal mercato e la sua posizione nel confronto tra interessi privati e pubblici.