L'Italia è tra i paesi di più antica vocazione turistica e agli inizi degli anni Ottanta, quando il turismo era limitato ancora a poche destinazioni internazionali, era seconda solo agli Stati Uniti per incidenza sulla spesa turistica globale. L'Italia vanta inoltre un patrimonio artistico e di risorse naturali con pochi eguali al mondo: con 54 dei 1.092 siti Unesco, è il primo paese per luoghi riconosciuti come patrimonio dell'umanità.
Alle attività turistiche sono direttamente riconducibili oltre il 5 per cento del PIL e oltre il 6 per cento degli occupati del Paese.
Negli ultimi vent'anni il turismo ha conosciuto una straordinaria espansione a livello mondiale, sostenuta dalla riduzione dei costi di trasporto e dalla crescita dei livelli di reddito anche nelle economie emergenti, che hanno enormemente allargato il bacino dei potenziali viaggiatori. Quest'aumento della domanda si è accompagnato all'affermazione di nuove destinazioni, che hanno attratto un numero crescente di turisti.
A fronte di queste tendenze globali, la quota di mercato dell'Italia - al pari di quella di altre destinazioni turistiche mature - si è inevitabilmente contratta. Il calo, pur se in parte fisiologico, è stato più intenso per il nostro paese che per i principali concorrenti europei.
Solo dal 2010 si sono registrati alcuni segnali di recupero, in parte favoriti da un miglioramento della competitività di prezzo e dall'insorgere di tensioni geopolitiche che hanno scoraggiato i viaggi in diversi paesi concorrenti divenuti a più alto rischio di attacchi terroristici. Fra i tratti distintivi di questo recupero si può senz'altro annoverare il rinnovato interesse dei turisti stranieri per le vacanze - in special modo quelle di natura culturale - nel nostro paese. In senso opposto è invece da segnalare la dinamica calante delle entrate turistiche per viaggi d'affari, risentendo della frenata dell'economia internazionale e ancor più di quella nazionale.
L'espansione degli ultimi anni è stata sostenuta soprattutto dai flussi provenienti da paesi al di fuori dell'Unione europea. Quote crescenti hanno registrato in particolare gli USA, il Canada, l'Australia, il Giappone, e la Cina. Tra i paesi di provenienza europei si segnala soprattutto il recupero della Francia, della Gran Bretagna e soprattutto della Germania, che ha consolidato la sua preminenza come paese di origine dei turisti stranieri in Italia.
A partire dal 2015, con la fine della fase più intensa della crisi, i segnali positivi si sono estesi anche al turismo domestico, i cui flussi avevano subito un calo più pronunciato e duraturo di quelli internazionali negli anni della crisi.