Prosegue la ripresa globale ma emergono vincoli all'offerta
La ripresa globale prosegue sostenuta, seppure con incertezze connesse con l'andamento delle campagne di vaccinazione e con la diffusione di nuove varianti del virus. Gli scambi commerciali hanno recuperato i livelli precedenti lo scoppio della pandemia, ma sono emerse tensioni nell'approvvigionamento di materie prime e di input intermedi, in parte dovute proprio alla rapidità della crescita. Negli Stati Uniti si è arrestato l'aumento dell'inflazione; le strozzature nell'offerta potrebbero tuttavia riflettersi sui prezzi più a lungo di quanto inizialmente atteso.
La politica monetaria della BCE resta espansiva
Nell'area dell'euro la crescita continua a essere robusta, anche se non sono del tutto riassorbite le conseguenze dell'emergenza sanitaria. Il rialzo significativo dell'inflazione è riconducibile ai rincari energetici e a fattori temporanei. Le pressioni sui prezzi si estenderanno ai prossimi mesi, anche a seguito del deciso aumento delle quotazioni del gas naturale; tuttavia le determinanti fondamentali, come la dinamica dei salari, non indicano finora la persistenza di un'alta inflazione nel medio termine. Il Consiglio direttivo della BCE ha confermato l'orientamento fortemente espansivo della politica monetaria: ritiene che il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli sia indispensabile per sostenere la ripresa.
In Italia la crescita è superiore alle attese
In Italia l'aumento del PIL, che nel secondo trimestre è risultato ben superiore alle attese, sarebbe proseguito nei mesi estivi. Sulla base degli indicatori disponibili, nel terzo trimestre la produzione industriale sarebbe cresciuta di circa un punto percentuale e il PIL di oltre il 2 per cento. L'estensione della copertura vaccinale e l'incremento della mobilità hanno reso possibile la ripresa dei consumi di servizi da parte delle famiglie, che si è associata al recupero già in atto degli investimenti.
Migliora la fiducia di famiglie e imprese…
Nei nostri sondaggi le attese delle famiglie sulla situazione economica dell'Italia sono nel complesso migliorate; anche la propensione a spendere nei comparti più colpiti dalla pandemia, tra cui alberghi, bar e ristoranti, è in ripresa. Permane tuttavia ancora cautela nelle prospettive di spesa, soprattutto tra i nuclei meno abbienti. Le imprese confermano giudizi molto favorevoli circa le condizioni per investire.
…così come l'andamento delle esportazioni
La crescita delle esportazioni dell'Italia, che nel secondo trimestre è stata robusta e superiore a quella del commercio mondiale, è proseguita nel terzo. In estate la spesa dei viaggiatori stranieri è stata significativamente più elevata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma ancora inferiore ai valori del 2019. Sono continuati gli acquisti di titoli italiani per investimenti di portafoglio da parte di non residenti.
Cresce l'occupazione ma il lavoro è ancora sottoutilizzato
Il miglioramento della congiuntura si è tradotto in primavera in un deciso rialzo dell'occupazione, soprattutto a termine, e delle ore lavorate. In luglio e agosto gli occupati sono ancora aumentati, benché a ritmi più contenuti. Non sono però del tutto superati gli effetti della crisi pandemica e permangono segnali di sottoutilizzo del lavoro: il ricorso agli strumenti di integrazione salariale è ancora ampio, sebbene molto inferiore ai massimi del 2020, e il tasso di attività è al di sotto dei livelli di due anni fa.
Il costo dell'energia sospinge l'inflazione
L'inflazione ha raggiunto in settembre il 2,9 per cento, sospinta dalla crescita marcata dei prezzi dei beni energetici. Nelle proiezioni l'incremento non dovrebbe estendersi al medio termine: i recenti accordi contrattuali non prefigurano finora un'accelerazione dei salari. Le imprese segnalano di avere adeguato al rialzo le previsioni di aumento dei propri listini, che restano però ancora sotto il 2 per cento annuo.
Si è indebolita l'espansione del credito
Nel corso dell'estate si è ridotta la crescita dei prestiti alle società non finanziarie, a seguito delle più contenute richieste di finanziamento da parte delle imprese; su tale minore domanda hanno influito sia l'abbondante liquidità accumulata sia il miglioramento congiunturale, che si è tradotto in una ripresa dei flussi di cassa. Le condizioni di offerta del credito rimangono distese.
Le previsioni di crescita per il 2021 sono state riviste al rialzo
Nel complesso queste informazioni hanno indotto la maggior parte degli osservatori a modificare al rialzo le previsioni per la crescita in Italia nell'anno in corso. Sulla base delle nostre attuali valutazioni, l'aumento del PIL dovrebbe collocarsi intorno al 6 per cento, un valore sensibilmente superiore a quanto stimato nel Bollettino economico di luglio.
Il Governo ha aggiornato le stime per i conti pubblici del 2021…
L'Esecutivo ha aggiornato le stime tendenziali e gli obiettivi di bilancio per il prossimo triennio. Nel 2021 l'indebitamento netto si collocherebbe al 9,4 per cento del PIL (dal 9,6 del 2020) e il debito al 153,5 per cento (dal 155,6). A differenza di quanto programmato in primavera, questo quadro prefigura un miglioramento dei conti rispetto al 2020. Le nuove stime scontano una crescita del prodotto superiore alle attese e tengono conto, tra l'altro, di alcuni elementi favorevoli emersi nel corso dell'attività di monitoraggio delle entrate e delle spese delle Amministrazioni pubbliche.
…e gli obiettivi per il prossimo triennio
Nei programmi del Governo l'incidenza sul PIL dell'indebitamento netto e quella del debito continuerebbero a ridursi gradualmente nei prossimi anni, sebbene in misura inferiore a quanto atteso nel quadro tendenziale per effetto di misure espansive che verranno definite nella prossima manovra di bilancio. Rispetto allo scenario a legislazione vigente la manovra determinerebbe infatti un maggior disavanzo di 1,3 punti percentuali del PIL in media nel triennio. Nel 2024 il disavanzo e il debito scenderebbero rispettivamente al 3,3 e al 146,1 per cento del prodotto.