Bollettino economico BCE, n. 8 - 2023

Nella riunione del 14 dicembre 2023 il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. L'inflazione, pur essendo diminuita negli ultimi mesi, tornerà probabilmente a registrare un temporaneo incremento nel breve periodo (i dati contenuti in questo numero del Bollettino economico sono aggiornati al 13 dicembre 2023). Secondo le proiezioni macroeconomiche per l'area dell'euro formulate a dicembre 2023 dagli esperti dell'Eurosistema, l'inflazione si ridurrebbe gradualmente nel corso del 2024, per poi avvicinarsi nel 2025 all'obiettivo del 2 per cento perseguito dal Consiglio direttivo. Nell'insieme gli esperti dell'Eurosistema si attendono che l'inflazione complessiva si collochi, in media, al 5,4 per cento nel 2023, al 2,7 nel 2024, al 2,1 nel 2025 e all'1,9 nel 2026. Rispetto all'esercizio condotto a settembre scorso dagli esperti della BCE, pertanto, le proiezioni per l'area dell'euro sono state riviste al ribasso per il 2023 e soprattutto per il 2024.

L'inflazione di fondo ha segnato un'ulteriore flessione. Le pressioni interne sui prezzi, tuttavia, rimangono elevate, principalmente per effetto della forte crescita del costo del lavoro per unità di prodotto. Gli esperti dell'Eurosistema si attendono che l'inflazione al netto delle componenti energetica e alimentare sia pari, in media, al 5,0 per cento nel 2023, al 2,7 nel 2024, al 2,3 nel 2025 e al 2,1 nel 2026.

I passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore all'economia. Le condizioni di finanziamento più restrittive frenano la domanda, contribuendo a ridurre l'inflazione. Secondo gli esperti dell'Eurosistema la crescita economica resterebbe contenuta nel breve periodo. Oltre questo orizzonte, l'economia registrerebbe una ripresa per effetto dell'incremento dei redditi reali, allorché le famiglie beneficeranno del calo dell'inflazione e dell'aumento delle retribuzioni, e in conseguenza del miglioramento della domanda estera. Gli esperti dell'Eurosistema, pertanto, segnalano un aumento della crescita da un valore medio dello 0,6 per cento nel 2023 allo 0,8 nel 2024 e all'1,5 sia nel 2025 sia nel 2026.

Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Sulla base della valutazione corrente, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE si collochino su livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché sarà necessario.

Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell'orientamento restrittivo. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria.

I tassi di interesse di riferimento della BCE rappresentano lo strumento principale per definire l'orientamento di politica monetaria. Nella riunione del 14 dicembre 2023, il Consiglio direttivo ha inoltre deciso di avanzare nel processo di normalizzazione del bilancio dell'Eurosistema. Esso intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto per l'emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) nel primo semestre del 2024. Nella seconda metà dell'anno intende ridurre il portafoglio del PEPP, in media, di 7,5 miliardi di euro al mese e terminare i reinvestimenti nell'ambito di tale programma alla fine del 2024.

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