Presentazione del rapporto annuale sul 2024 "L'economia delle Marche"

24 giugno 2025

Viene presentato oggi ad Ancona il rapporto annuale "L'economia delle Marche".

Nel corso del 2024, in un contesto caratterizzato da molteplici e rilevanti fattori di incertezza, l'attività economica nelle Marche è rimasta debole. Gli sviluppi recenti dell'economia marchigiana si collocano in un quadro di medio termine caratterizzato da perduranti difficoltà rispetto al Paese nel suo complesso.

Il quadro macroeconomico

Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, nel 2024 l'attività economica sarebbe cresciuta in termini reali dello 0,4 per cento, meno che in Italia (0,7 per cento in base ai dati dell'Istat) e in misura sostanzialmente in linea con l'anno precedente. L'indicatore coincidente Regio-coin, che coglie l'andamento delle componenti di fondo del ciclo economico regionale depurandolo da quelle più erratiche, ha continuato a collocarsi su valori prevalentemente negativi; la debolezza si è attenuata nell'ultima parte del 2024. Da stime basate su dati in parte ancora provvisori emergono segnali di miglioramento dell'indicatore nei primi mesi del 2025.

Le imprese

Il calo dell'attività industriale marchigiana è proseguito anche nel 2024. La riduzione del fatturato ha interessato sia le aziende più piccole sia quelle di maggiori dimensioni ed è stata particolarmente diffusa tra quelle più orientate ai mercati esteri, in connessione con la flessione delle esportazioni. La fase ciclica sfavorevole e un contesto pervaso da molteplici incertezze hanno scoraggiato gli investimenti: i piani di spesa per il 2024, già mediamente inferiori ai livelli del 2023, sono stati ulteriormente rivisti al ribasso in corso d'anno. Il settore delle costruzioni è cresciuto, anche se in misura minore rispetto al 2023, beneficiando del progredire della spesa per l'attuazione degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dell'avanzamento della ricostruzione post-sisma; le transazioni immobiliari sono aumentate in connessione con la riduzione dei tassi di interesse. Nel terziario l'attività ha tenuto; le presenze turistiche sono rimaste su livelli elevati nel confronto storico, grazie alla marcata crescita dei visitatori stranieri; il traffico aeroportuale di passeggeri ha proseguito l'espansione; stabile la movimentazione di merci nel porto, in calo quella di passeggeri.

I risultati economici delle imprese del 2024 hanno risentito della debolezza congiunturale; le disponibilità liquide sono rimaste su livelli storicamente elevati. I finanziamenti bancari si sono ulteriormente ridotti, riflettendo una domanda di credito modesta, anche a motivo dell'ampio ricorso all'autofinanziamento, e criteri di offerta improntati alla prudenza. La flessione del credito è risultata più significativa per le imprese di minore dimensione e, tra i settori, per i servizi e le costruzioni.

Il mercato del lavoro

Nel 2024 l'occupazione ha continuato a crescere in misura inferiore alla media nazionale; il tasso di occupazione è rimasto sostanzialmente stabile. Nel settore privato, il saldo complessivo tra attivazioni e cessazioni di contratti di lavoro dipendente si è pressoché dimezzato rispetto all'anno precedente; nell'industria è risultato negativo. La domanda di accesso alle integrazioni salariali è aumentata in modo significativo, in particolare nei comparti della meccanica e del sistema moda. Il tasso di disoccupazione, che si colloca su livelli inferiori alla media italiana, è rimasto pressoché invariato a fronte di un calo nel Paese. In presenza di una lieve flessione del tasso di attività complessivo, si è ulteriormente ridotto il divario di genere nella partecipazione al mercato del lavoro.

Le famiglie

Nel 2024 il reddito disponibile a prezzi correnti delle famiglie marchigiane è aumentato, beneficiando della ripresa delle retribuzioni e del lieve incremento dell'occupazione. Il potere d'acquisto è tornato a crescere, sostenuto in particolare dalla considerevole riduzione dell'inflazione rispetto ai valori del precedente biennio. Secondo le nostre stime, la dinamica dei consumi in regione è stata positiva, ma molto debole e inferiore a quella pur moderata osservata in Italia, evidenziando così un rallentamento rispetto al 2023, anno in cui si era completato il recupero del livello dei consumi pre-pandemia da parte delle famiglie marchigiane.

Nel 2024 i mutui per l'acquisto di abitazioni sono tornati a crescere, sostenuti anche dalla riduzione del costo dei finanziamenti. Il credito al consumo erogato da banche e società finanziarie ha accelerato, trainato dai prestiti personali.

Il mercato del credito

Nel 2024 il credito bancario alla clientela residente in regione ha continuato a ridursi, principalmente per effetto della contrazione dei prestiti alle imprese; la flessione, pur meno intensa rispetto all'anno precedente, è rimasta superiore alla media nazionale. La qualità del credito è leggermente peggiorata, riflettendo il maggior deterioramento dei prestiti alle imprese ma rimane ancora elevata nel confronto storico.

I depositi bancari di famiglie e imprese marchigiane hanno ripreso a espandersi: la contrazione dei conti correnti si è arrestata, mentre è proseguita la crescita dei depositi a risparmio. Il valore di mercato dei titoli a custodia è ancora aumentato, sospinto dai titoli di Stato italiani e dai fondi comuni.

È proseguita la riorganizzazione dei canali di distribuzione da parte degli intermediari; malgrado il calo, la dotazione di sportelli bancari rispetto alla popolazione rimane elevata nel confronto con il resto del Paese.  Si è intensificato il ricorso a canali digitali da parte della clientela per usufruire di servizi bancari.

La finanza pubblica decentrata

Nel 2024 la spesa primaria corrente degli enti territoriali marchigiani è cresciuta, sospinta dalle erogazioni nel comparto sanitario, meno intensamente di quanto osservato nella media delle Regioni a statuto ordinario (RSO). La componente in conto capitale, di contro, è stata caratterizzata da una espansione marcata e più robusta di quella registrata per le RSO; vi ha influito l'avanzamento dei lavori finanziati dal PNRR. Cominciano inoltre a delinearsi gli effetti degli interventi ricompresi nel ciclo di programmazione 2021-27 dei fondi europei. Gli incassi correnti non finanziari degli enti territoriali delle Marche sono rimasti sostanzialmente stabili. A livello comunale si registra un ricorso più intenso alla leva fiscale che, sul versante immobiliare, compensa solo in parte condizioni meno favorevoli nella distribuzione delle basi imponibili. Il debito, attestato su un valore pro capite significativamente inferiore alla media nazionale, ha continuato a calare.

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