Presentazione del rapporto annuale sul 2023 "L'economia della Valle d'Aosta"

Viene presentato oggi ad Aosta il rapporto annuale "L'economia della Valle d'Aosta".

Il quadro d'insieme

Nel 2023 l'economia della Valle d'Aosta ha continuato a crescere, ma a un ritmo inferiore rispetto al biennio precedente. L'indicatore dell'economia regionale della Banca d'Italia (ITER) è aumentato dello 0,9 per cento, in linea con la media italiana e in misura lievemente inferiore rispetto al Nord Ovest. L'espansione, relativamente più sostenuta nel primo trimestre dell'anno, si è successivamente attenuata.

Le imprese

Nell'industria la dinamica dell'attività si è progressivamente indebolita, risentendo della flessione della domanda estera, fino a divenire negativa nell'ultima parte dell'anno. Nel comparto delle costruzioni l'andamento è stato ancora positivo, sostenuto nell'edilizia privata dall'accelerazione dei lavori in vista della riduzione degli incentivi fiscali e in quella pubblica dalla realizzazione degli investimenti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Nei servizi è proseguita la fase espansiva, sebbene a tassi più contenuti rispetto all'anno precedente. Vi ha contribuito l'ulteriore aumento dei flussi turistici, in particolare dall'estero, con ricadute positive sui ricavi e sulla redditività del settore. Anche i trasporti hanno beneficiato dello sviluppo del turismo, sebbene nell'ultima parte dell'anno, in connessione con la chiusura del traforo del Monte Bianco per lavori di manutenzione, i passaggi di veicoli sulle reti autostradali della regione abbiano rallentato. Nostre analisi, condotte su episodi di chiusura del traforo avvenuti in passato, suggeriscono che questi abbiano ricadute relativamente limitate sull'economia della Valle d'Aosta.

L'attività di accumulazione di capitale è proseguita nel corso dell'anno, trainata soprattutto dal comparto terziario e dalle aziende di maggiori dimensioni.

Nel 2023 il tasso di natalità delle imprese è salito, a fronte di una sostanziale stabilità di quello di mortalità. Tra le società costituite tra il 2014 e il 2019, quelle in grado di conseguire alti tassi di crescita risultano meno diffuse in regione rispetto al resto del Paese, mentre un ruolo significativo per lo sviluppo locale è svolto dalle imprese che fanno parte di gruppi multinazionali. In Valle d'Aosta queste ultime contribuiscono in misura rilevante all'economia regionale in termini di valore aggiunto, di occupazione, di esportazioni e di attività brevettuale.

I prestiti bancari alle società non finanziarie hanno decelerato nel corso del 2023. Al rallentamento di quelli ai comparti manifatturiero ed energetico, aumentati in misura molto marcata nel 2022, si è associata una riduzione del credito ai settori delle costruzioni e dei servizi, seppure più contenuta rispetto all'anno precedente. Si è invece accentuato il calo dei finanziamenti alle aziende di minori dimensioni.

Il rallentamento dei prestiti alle imprese ha riflesso sia l'applicazione di criteri di offerta più prudenti da parte degli intermediari sia la contrazione della domanda, dovuta anche all'aumento del costo del credito, a seguito del rialzo dei tassi ufficiali di politica monetaria. Ne è derivata una significativa crescita dell'onerosità del debito bancario, in ragione dell'elevata quota di prestiti a tasso variabile; l'impatto sul settore produttivo valdostano è stato tuttavia mitigato da una struttura finanziaria relativamente solida. Nell'ultima parte dell'anno sono emersi segnali di peggioramento della qualità del credito, riguardanti soprattutto le imprese dei servizi e delle costruzioni e quelle di piccole dimensioni; gli indicatori rimangono comunque su valori storicamente contenuti.

Il mercato del lavoro e le famiglie

Il numero di occupati ha continuato a salire, grazie al contributo dei comparti delle costruzioni e dei servizi. L'incremento, più marcato rispetto al resto del Paese, ha riguardato sia i lavoratori dipendenti, soprattutto nella componente a tempo indeterminato, sia quelli autonomi. Con l'espansione della domanda di lavoro è proseguito il calo del tasso di disoccupazione.

Le dinamiche del mercato del lavoro valdostano sono state fortemente condizionate dalle tendenze demografiche: tra il 2007 e il 2023 la forza lavoro è cresciuta in misura contenuta, risentendo della significativa riduzione della popolazione. I flussi migratori dei cittadini stranieri, meno rilevanti rispetto al resto del Paese, hanno fornito un contributo positivo alla dinamica demografica, compensando solo in parte il calo della popolazione italiana, su cui hanno influito anche le migrazioni verso l'estero.

Nel 2023 il favorevole andamento dell'occupazione ha continuato a sostenere il reddito nominale delle famiglie valdostane, ma l'inflazione ne ha ancora eroso il potere d'acquisto, che è rimasto nel complesso stabile. I consumi hanno decelerato, pur risultando ampiamente superiori ai livelli precedenti la crisi pandemica. Il rialzo dei prezzi ha avuto un impatto più forte sulla spesa delle famiglie con componenti di età elevata, anche in connessione con la maggiore incidenza dei costi energetici nel loro paniere di consumo.

Nel complesso dell'anno i mutui bancari per l'acquisto di abitazioni sono diminuiti, solo in parte compensati dall'espansione di quelli erogati dalla finanziaria regionale. Alla flessione hanno contribuito la contrazione delle compravendite e un minore ricorso al debito per l'acquisto della casa. Il credito al consumo ha invece accelerato, soprattutto per il rafforzamento dei finanziamenti finalizzati all'acquisto di autoveicoli. La qualità del credito alle famiglie è lievemente migliorata.

I depositi bancari delle famiglie valdostane, dopo un triennio di espansione, sono calati, anche per effetto di una ricomposizione del portafoglio dalle disponibilità in conto corrente verso attività più remunerative, soprattutto obbligazioni e titoli di Stato.

La finanza pubblica decentrata

La spesa corrente degli enti valdostani è tornata a crescere, sostenuta dai maggiori costi per il personale e per alcuni servizi. Tra questi, la spesa sanitaria si è rafforzata, trainata soprattutto dalla componente a gestione diretta e in misura minore da quella in convenzione; gli oneri per collaborazioni e consulenze sanitarie esterne sono ulteriormente saliti. La spesa in conto capitale è aumentata, in conseguenza dei maggiori contributi alle imprese e agli investimenti fissi, effettuati per oltre la metà dai Comuni, in parte in relazione ai progetti inclusi nel PNRR. Con riferimento alle missioni in cui si articola il Piano, particolare rilevanza assumono in regione quella dedicata alla rivoluzione verde e transizione ecologica e quella rivolta alla digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, le cui risorse mirano anche ad ampliare l'offerta di servizi digitali delle Amministrazioni locali a favore di famiglie e imprese. Ai finanziamenti previsti dal PNRR si affiancano inoltre quelli derivanti dalle politiche di coesione, in un'ottica di complementarietà e di addizionalità.

Le previsioni per il 2024 e le aspettative future

In base a indicazioni preliminari, le attese relative all'attività economica per l'anno in corso si mantengono positive, su livelli contenuti. Le imprese manifatturiere e dei servizi del campione della Banca d'Italia, intervistate all'inizio del 2024, hanno formulato aspettative di crescita moderata per l'anno in corso, insieme a indicazioni di calo dell'attività di investimento. Nel terziario, in particolare, sulle attese ha influito l'andamento molto favorevole della stagione turistica invernale, protrattasi oltre il termine consueto. Nelle costruzioni il clima di fiducia delle aziende rimane positivo: il ridimensionamento degli incentivi fiscali nel comparto privato sarebbe compensato dall'accelerazione dei lavori previsti nell'ambito del PNRR.

All'incertezza legata al possibile aggravarsi delle tensioni internazionali si aggiungono ulteriori criticità derivanti dai cambiamenti demografici. Le previsioni formulate dall'Istat per la Valle d'Aosta prospettano per il prossimo ventennio una diminuzione della popolazione, più intensa rispetto alla media italiana, che potrebbe comportare in prospettiva problemi di ricambio generazionale e di reperimento di lavoratori. Parallelamente, l'aumento della quota di popolazione più anziana richiede servizi e un'assistenza adeguata a cui in particolare il PNRR cerca di fornire una risposta. Tuttavia, nel conseguimento degli obiettivi del Piano è necessario tenere conto di una carenza di personale sanitario già oggi presente e che si aggraverà ulteriormente nell'immediato futuro per effetto delle fuoriuscite per pensionamento.