L'economia delle Marche - Aggiornamento congiunturale, novembre 2015

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale dell'economia delle Marche.

 

Sommario

Nel corso del 2015 le condizioni dell’economia marchigiana sono migliorate, ma la ripresa appare ancora lenta e disomogenea. Al graduale rafforzamento della domanda interna si è opposto l’indebolimento delle esportazioni. In base al sondaggio della Banca d’Italia, condotto a inizio autunno, la quota di imprese industriali che nei primi nove mesi del 2015 hanno incrementato il fatturato è tornata a superare quella di chi ha riportato un calo; in Italia tale saldo è però più ampio. Le attese delle aziende per i prossimi mesi sono orientate a un cauto ottimismo, ma in un clima ancora incerto la dispersione dei giudizi rimane elevata: per le imprese di minore dimensione permangono maggiori difficoltà.

Nei primi nove mesi dell’anno la produzione industriale è lievemente risalita, sospinta dal comparto dei mobili e della meccanica diversa dagli elettrodomestici; il comparto calzaturiero ha conseguito una crescita più modesta, favorita dalla ripresa della domanda interna ma penalizzata dal netto calo di quella proveniente dalla Russia. Gli investimenti industriali hanno ancora ristagnato, ma è salita la quota di aziende che programmano di riavviare l’accumulazione di capitale nel 2016. Nei servizi l’attività ha ripreso a espandersi. Nel settore edile, invece, la produzione è ancora scesa; a differenza di quanto osservato per l’intera Italia, gli scambi immobiliari in regione sono ancora diminuiti.

Nella media del primo semestre l’occupazione nelle Marche è lievemente scesa; il tasso di disoccupazione si è ridotto solo per effetto di una minore partecipazione al mercato del lavoro. Le assunzioni per lavoro dipendente mostrano però un andamento crescente nel corso del semestre, sospinte anche dai recenti provvedimenti governativi in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro.

Nel primo semestre del 2015 il credito in regione è risultato stabile, interrompendo una fase di contrazione in atto dal 2012. In alcuni segmenti, come quelli delle imprese medio-grandi e dell’industria manifatturiera, i prestiti hanno ripreso leggermente a crescere. Secondo le nostre indagini sulle banche, in un contesto di più distese condizioni d’offerta, la domanda di credito da parte di famiglie e imprese si è rafforzata. La qualità del credito in regione tarda però a migliorare e rimane inferiore nel confronto nazionale, influenzata soprattutto dagli elevati ingressi in sofferenza dei prestiti all’edilizia.

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