L'economia della Valle d'Aosta - Aggiornamento congiunturale, novembre 2025
Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale della Valle d'Aosta.
Nel 2025 l'economia della Valle d'Aosta ha continuato a crescere, ma in misura più contenuta rispetto all'anno precedente. In base all'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, nel primo semestre dell'anno in corso il prodotto sarebbe aumentato in termini reali dello 0,7 per cento, una variazione lievemente superiore a quella media del Nord e nazionale.
Le dinamiche sono state eterogenee tra i principali settori. Nel corso dei primi nove mesi dell'anno l'attività nel comparto industriale si è indebolita; tra le imprese intervistate nell'ambito del sondaggio congiunturale della Banca d'Italia sono prevalse indicazioni di calo del fatturato. Vi ha influito l'andamento delle esportazioni, che hanno sostanzialmente ristagnato nel complesso del primo semestre, riflettendo la debolezza della domanda proveniente dagli Stati Uniti, dai paesi asiatici e dal Regno Unito.
La crescita dell'economia regionale è stata sostenuta dai servizi, soprattutto da quelli più legati al turismo. Nei primi nove mesi del 2025 gli arrivi e le presenze di turisti sono aumentati significativamente, sia nella componente nazionale sia in quella estera. Nello stesso periodo, secondo i dati del sondaggio congiunturale della Banca d'Italia, tra le imprese del terziario sono prevalse indicazioni di espansione del fatturato.
Nel settore edile l'attività è cresciuta, grazie soprattutto al comparto pubblico, che ha beneficiato dell'avanzamento delle opere connesse con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e di interventi per il contrasto del rischio idrogeologico.
Dopo la flessione registrata nel 2024, la spesa per investimenti delle imprese ha mostrato segnali di ripresa, in particolare nei servizi.
La quota di imprese che prevede di conseguire un utile nel 2025 si è mantenuta elevata, soprattutto nel terziario e nelle costruzioni, favorendo buone condizioni di liquidità. I prestiti si sono contratti in quasi tutti i principali settori di attività; tale calo è stato più che compensato dalla significativa crescita dei finanziamenti al comparto energetico. Le politiche di offerta da parte delle banche sono divenute gradualmente più prudenti. L'allentamento monetario, avviato nell'estate del 2024, ha contribuito a un'ulteriore riduzione dei tassi di interesse sui prestiti.
Nei primi sei mesi del 2025 il numero di occupati è ancora cresciuto, sebbene a un ritmo più contenuto nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente. L'offerta di lavoro si è ampliata in misura superiore a quella degli occupati, determinando un lieve incremento del tasso di disoccupazione. Il potere d'acquisto delle famiglie ha risentito di una crescita dei prezzi più sostenuta rispetto all'anno precedente e del rallentamento del reddito; i consumi sono aumentati in misura modesta.
Nel primo semestre si è attenuata la flessione delle consistenze dei finanziamenti bancari alle famiglie per l'acquisto di abitazioni; vi ha contribuito l'aumento delle erogazioni di nuovi mutui da parte delle banche. Nello stesso periodo, anche i nuovi prestiti concessi dalla finanziaria regionale sono cresciuti. Alla ripresa della domanda di mutui, in corrispondenza dell'accelerazione delle transazioni immobiliari, si sono accompagnate condizioni di offerta rimaste nel complesso distese. Il tasso di interesse medio sulle nuove operazioni non ha subito variazioni di rilievo. Il permanere di un differenziale a favore dei mutui a tasso fisso ha continuato a orientare le famiglie prevalentemente verso questa tipologia di contratto. Nei primi sei mesi del 2025 è proseguita l'espansione del credito al consumo, ma a ritmi più contenuti rispetto all'anno precedente; il costo delle nuove erogazioni per questa tipologia di prestiti è lievemente diminuito.
La qualità del credito a imprese e famiglie è, nel complesso, lievemente peggiorata.
A giugno 2025 i depositi bancari di famiglie e imprese sono tornati ad aumentare, dopo un biennio di quasi ininterrotta riduzione; l'incremento ha interessato i conti correnti, a fronte di un lieve calo dei depositi a risparmio. Il valore di mercato dei titoli a custodia detenuti dalle famiglie presso le banche è ancora cresciuto, ma ha nettamente rallentato rispetto al biennio precedente.
Pur in un contesto di elevata incertezza legata all'instabilità geopolitica e alle tensioni commerciali in corso, le attese per la fine del 2025 e i primi mesi del 2026, formulate dagli operatori intervistati nell'ambito delle indagini di Banca d'Italia e di Confindustria Valle d'Aosta, si mantengono positive nei servizi e nelle costruzioni e mostrano un lieve miglioramento nell'industria.
YouTube
X - Banca d’Italia
Linkedin