L'economia della Lombardia - Aggiornamento congiunturale, novembre 2025
Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale della Lombardia.
Secondo nostre stime, l'economia della Lombardia è cresciuta dello 0,5 per cento nella media del primo semestre del 2025. L'aumento del prodotto è stato accentuato nel primo trimestre, a cui è seguito un rallentamento nel secondo, in linea con l'andamento nazionale. L'indicatore coincidente Regiocoin Lombardia segnala che la debolezza dell'attività economica si è però attenuata nel corso dell'anno.
Nei primi sei mesi del 2025 la produzione dell'industria manifatturiera è rimasta invariata rispetto allo stesso periodo del 2024. La domanda interna si è mantenuta debole e gli ordini sono aumentati soprattutto per le richieste provenienti dai mercati esteri, prevalentemente nel primo trimestre. Le imprese hanno confermato i piani di investimento di inizio anno, che prevedevano una moderata ripresa.
L'attività nel settore delle costruzioni ha rallentato e la spesa per lavori pubblici degli enti territoriali si è stabilizzata su livelli storicamente elevati. Gli investimenti collegati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e alle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 hanno continuato a fornire un contributo positivo al comparto delle opere pubbliche. Nel mercato immobiliare si sono consolidati i segnali di ripresa emersi nella seconda parte del 2024, con un aumento sia delle compravendite sia delle quotazioni; l'incremento è stato più marcato nel segmento residenziale.
Nei comparti dei servizi la crescita è proseguita a ritmi moderati. Le aziende hanno segnalato un aumento contenuto del fatturato, lievemente più elevato nei servizi rivolti alle imprese. Il flusso di turisti è aumentato, grazie soprattutto ai viaggiatori stranieri.
Il valore delle esportazioni regionali è rimasto pressoché invariato rispetto al 2024, con un aumento delle vendite nei paesi dell'Unione europea e un calo complessivo di quelle nel resto del mondo. L'incremento delle esportazioni verso gli Stati Uniti si è concentrato nel primo trimestre, riflettendo l'anticipazione delle vendite per timore dei maggiori dazi.
I risultati reddituali sono stati nel complesso positivi e hanno alimentato le disponibilità liquide delle imprese. La riduzione dei tassi ufficiali ha continuato a trasmettersi al costo del credito e i prestiti sono tornati a crescere per le aziende di medie e grandi dimensioni. Nonostante la debolezza ciclica, gli indicatori che misurano la rischiosità dei finanziamenti sono rimasti su valori contenuti.
L'occupazione è aumentata e il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è risultato superiore rispetto agli anni precedenti alla pandemia e ha riguardato, in particolare, alcuni comparti della manifattura.
La crescita del reddito disponibile reale delle famiglie ha rallentato e i consumi sono aumentati in misura contenuta. Nella prima parte dell'anno l'inflazione al consumo in regione è tornata a salire, per poi stabilizzarsi nei mesi più recenti. I mutui per l'acquisto di abitazioni hanno accelerato e l'espansione del credito al consumo si è confermata vivace. Le famiglie hanno aumentato gli investimenti finanziari, sia nella componente dei depositi sia in quella dei titoli.
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