Indagine sulle imprese industriali e dei servizi - Anno 2019

L'indagine si è svolta tra il 29 gennaio e il 14 maggio, un periodo caratterizzato dalla diffusione dell’epidemia di Covid19 e dalle misure di contenimento varate dal Governo. Dalla seconda metà di marzo, il questionario tradizionale è stato affiancato da alcuni quesiti volti a rilevare come l’epidemia stava incidendo sull’attività d’impresa e quali fossero le risposte messe in atto.

Secondo le imprese sondate, l'emergenza sanitaria ha prevalentemente comportato una forte flessione della domanda, soprattutto interna, per beni e servizi. Le difficoltà finanziarie, riportate diffusamente ma ritenute meno rilevanti di quelle derivanti dal calo delle vendite, sono riconducibili ai ritardi nella riscossione dei crediti e alla necessità di sostenere le spese correnti.

Nel complesso dell'anno il fatturato delle imprese calerebbe di circa il 7 per cento, dopo aver ristagnato nel 2019; la flessione sarebbe concentrata nel primo semestre (-25,8 per cento) e più forte per le imprese operanti nel commercio, nel comparto alberghiero e della ristorazione (-37,5 per cento) e in quello del tessile, abbigliamento, pelli e calzature (-32,2 per cento). La contrazione dell’occupazione attesa nel 2020, pari all'1,3 per cento, è molto contenuta in confronto a quella attesa delle vendite,  presumibilmente a causa dell’ampio ricorso alla Cassa integrazione guadagni.

Nel 2019 la produzione delle imprese edili con almeno 10 addetti ha accelerato, trainata dal positivo andamento di quelle impegnate nella realizzazione di opere pubbliche; ne ha beneficiato anche l’occupazione, per la prima volta stabile dal 2006. Sia la produzione sia l’occupazione tornerebbero tuttavia a calare nel 2020.