Il settore turistico e la pandemia di Covid-19

È online la Nota "Il settore turistico e la pandemia di Covid-19", curata da una ricercatrice della Banca d'Italia.

Nel 2020 la pandemia di Covid-19 ha determinato un'intensa flessione dei flussi turistici in tutto il territorio nazionale. Il calo ha riguardato in misura più marcata la componente internazionale e, tra le aree geografiche, il Centro e il Mezzogiorno. La crisi pandemica si è riflessa in un deterioramento delle condizioni occupazionali e in una contrazione del fatturato del settore turistico più marcati rispetto agli altri comparti. Le imprese turistiche hanno fronteggiato il maggiore fabbisogno di liquidità che ne è derivato facendo ampio ricorso ai finanziamenti erogati da banche e società finanziarie; il ricorso alle moratorie e alle garanzie previste dagli interventi pubblici è stato più intenso rispetto agli altri settori in tutte le aree del Paese. La crisi non si è invece ancora riflessa negativamente sul numero di imprese attive e sulla qualità del credito in connessione con le moratorie e le misure di sostegno all'attività di impresa. Tuttavia, per le aziende del settore turistico la maggiore leva finanziaria alla vigilia della pandemia e il più elevato incremento dei prestiti nel 2020 potrebbero indurre un rischio di sovraindebitamento.