Domande frequenti sulla Centrale dei Rischi (relative al periodo dell'emergenza da COVID-19)

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Sono qui raccolte, anche in relazione all'accesso alle misure di sostegno alla liquidità adottate dal Governo, le risposte alle domande più frequenti sulla Centrale dei Rischi.

1) La Centrale dei Rischi (CR) è una lista di clienti delle banche che non sono in regola con i pagamenti delle rate di mutui o altri prestiti?

La CR della Banca d'Italia è un sistema informativo gestito ai sensi del Testo Unico Bancario. Le banche e le società finanziarie vi registrano le informazioni sui crediti e le garanzie concessi a tutti i loro clienti, sia quelli che non sono in regola con i pagamenti sia quelli che lo sono. Questi ultimi sono la grande maggioranza.  In sostanza, la CR non è una lista di "cattivi pagatori" (black list).

Queste informazioni costituiscono la "storia creditizia" di un cliente. Indicano se ha pagato regolarmente o se ha avuto qualche difficoltà a rimborsare i suoi debiti. Per chi ha una buona "storia creditizia", le informazioni della CR sono utili per ottenere un finanziamento più facilmente e a condizioni migliori; ciò vale tra l'altro per coloro che non possono presentare garanzie per ottenere un finanziamento e quindi possono far valere solo la correttezza dei propri comportamenti al fine di ottenere altri prestiti. Senza le informazioni della CR gli intermediari sarebbero costretti a far pagare un costo del credito più elevato ai buoni pagatori.

2) Quando si è segnalati "negativamente" in Centrale dei Rischi non si ottiene mai più un credito dalle banche?

Gli intermediari possono consultare i dati disponibili in CR solo con riferimento agli ultimi tre anni. Quindi non è vero che se un cliente ha avuto difficoltà a ripagare un debito rimane "per sempre" classificato come "cattivo pagatore" nelle informazioni consultabili dagli intermediari.

Inoltre i dati della Centrale dei rischi (CR) sono uno degli elementi che le banche e le società finanziarie considerano per valutare il merito di credito dei clienti; non vi è un automatismo rispetto alla decisione di concedere o meno un finanziamento.

3) Non sarebbe meglio sospendere le segnalazioni alla Centrale dei Rischi durante questo periodo di emergenza, considerato che molte imprese e famiglie potrebbero avere difficoltà a far fronte con regolarità ai pagamenti?

Se la Centrale dei rischi (CR) venisse sospesa o chiusa, le banche e le società finanziarie non avrebbero informazioni aggiornate sui comportamenti dei clienti rispetto ai debiti contratti.  Ciò potrebbe renderle meno propense a concedere finanziamenti, o indurle a erogarli a condizioni meno favorevoli per tutti (vedi domanda 1).

Per questo periodo di gravi difficoltà economiche dovute al COVID-19, la CR ha recepito prontamente i provvedimenti del Governo e ha fornito agli intermediari indicazioni sulle nuove modalità di rappresentazione della situazione di tutti coloro che ricorreranno alle "moratorie": per costoro i ritardi nei pagamenti dei prestiti che beneficiano delle moratorie non verranno segnalati in CR (vedi domanda 4).

4) Che succede in Centrale dei rischi se aderisco alle "moratorie" del decreto legge "Cura Italia" o ad altre stabilite nell'ambito di altri provvedimenti legislativi, accordi o protocolli di intesa? Vengo segnalato come cattivo pagatore?

No. La Banca d'Italia ha fornito agli intermediari specifiche indicazioni (vedi comunicazione del 23 marzo 2020) in caso di adesione alle "moratorie" previste dal decreto legge "Cura Italia" e da altre analoghe previsioni di legge, accordi o protocolli d'intesa. In particolare, non verranno segnalati ritardi nei pagamenti per coloro che beneficiano della moratoria, in quanto le rate sono sospese. Inoltre, il cliente non potrà essere segnalato a sofferenza dal momento in cui la moratoria gli è stata concessa. È importante precisare che (i) il diretto interessato non ha diritto alla cancellazione di una eventuale propria posizione a sofferenza se questa è stata iscritta in un momento antecedente la concessione della moratoria, e (ii) in Centrale dei rischi la richiesta di una moratoria non qualifica in alcun modo il richiedente come un "cattivo pagatore". Peraltro, possono beneficiare delle moratorie solo i clienti che alla data della richiesta non hanno segnalazioni di inadempienze negli obblighi contrattuali rispetto a prestiti ricevuti (clienti in bonis).

5) Se un intermediario non rispetta le indicazioni fornite dalla Banca d'Italia con la comunicazione del 23 marzo 2020 e mi classifica comunque a sofferenza che devo fare?

Tutti abbiamo il diritto di sapere se siamo segnalati nella Centrale dei rischi (CR), da chi e come. La Banca d'Italia tutela questo diritto e garantisce l'accesso gratuito ai dati della CR. Se si accede ai propri dati tramite la piattaforma Servizi online disponibile sul sito internet [www.bancaditalia.it / servizi al cittadino/ accesso ai dati della Centrale dei rischi.] e soprattutto se si è muniti di una identità digitale (SPID o CNS) la risposta è fornita di norma in pochi minuti. In alternativa, è possibile presentare la richiesta a una delle Filiali della Banca d'Italia (tramite PEC, posta ordinaria e, in periodi normali, anche recandosi presso gli sportelli). Una volta che abbiamo acquisito i nostri dati disponibili nella CR, abbiamo il diritto di chiedere la correzione delle informazioni presenti se le riteniamo sbagliate. A tal fine possiamo rivolgerci alla banca o alla società finanziaria segnalante o presentare un esposto alla Banca d'Italia (anche in questo caso lo si può fare tramite i Servizi online).

6) Dove posso informarmi meglio sulla Centrale dei rischi della Banca d'Italia?

Sul sito della Banca d'Italia www.bancaditalia.it si trovano molte informazioni sulla Centrale dei rischi, ai seguenti link:

Servizi al cittadino/ accesso ai dati della centrale dei rischi

Servizi al cittadino/ accesso ai dati della centrale dei rischi/ domande frequenti

Pubblicazioni/guide della Banca d'Italia/ la Centrale dei rischi in parole semplici 

economiapertutti.bancaditalia.it/ #andratuttobene. Le risposte all'emergenza coronavirus