Indagine sul costo dei conti correnti nel 2015

Go to the english version Cerca nel sito

La Banca d’Italia svolge con cadenza annuale un’indagine sull’onerosità dei conti correnti delle famiglie; questa indagine tiene conto degli oneri e delle commissioni effettivamente addebitati alla clientela nel corso dell’anno. La rilevazione è stata condotta su un campione composto da oltre 13.000 clienti, distribuiti su 622 sportelli bancari e 46 sportelli postali (per approfondimenti sulla composizione e sulla rappresentatività statistica del campione, si rinvia al documento pubblicato sul sito della Banca d'Italia).

Nel 2015 la spesa di gestione dei conti correnti è stata in media pari a 76,5 euro con una riduzione di 5,8 euro rispetto all’anno precedente. Sono diminuite sia le spese fisse (3,9 euro), trainate dai minori canoni di base, sia quelle variabili (1,9 euro); sulla diminuzione di queste ultime hanno influito le minori commissioni unitarie che hanno più che compensato la crescita del numero di operazioni effettuate (da 140,4 a 143,8 unità); a parità di operazioni, le spese variabili sarebbero diminuite di 2,1 euro per effetto delle minori commissioni unitarie.

I contratti di più recente apertura, probabilmente anche per effetto delle politiche commerciali praticate dalle banche nei confronti della nuova clientela, godono di condizioni economiche generalmente più favorevoli rispetto ai contratti con maggiore anzianità: i clienti con conti aperti da un anno spendono 27,6 euro in meno rispetto al valore medio; i clienti con conti accesi da almeno dieci anni spendono 16,7 euro in più rispetto alla media.

Il risultato della corrente rilevazione si inquadra in una fase di progressiva riduzione della spesa: nel periodo 2010 – 2015 la spesa di gestione dei conti è diminuita in media del 3,4 per cento annuo, con una variazione complessiva di 14,6 euro (era pari a 91,1 euro nel 2010). La contrazione della spesa, avvenuta in concomitanza con l’aumentata operatività della clientela, è dipesa per l’86 per cento dalle minori spese fisse e per la parte restante dalle minori commissioni unitarie.

Con riferimento agli oneri sugli scoperti e sulle aperture di credito in conto corrente, i dati mostrano una sostanziale stabilità della spesa relativa alla messa a disposizione dei fondi (intorno all’1,6 per cento del credito accordato). Quanto alle commissioni unitarie di istruttoria veloce, esse registrano una diminuzione sia per i conti affidati (da 34,8 a 29,7 euro) sia per quelli non affidati (da 27,4 a 26,9 euro); inoltre, per entrambe le tipologie di conti si osserva rispetto alla precedente rilevazione una contrazione dell’ammontare e della durata degli sconfinamenti.

I conti correnti postali, anche in ragione della minore complessità dei servizi fruiti dalla clientela, rimangono significativamente meno costosi rispetto ai conti correnti bancari.

Un resoconto dettagliato dei risultati dell’indagine, completo di un’appendice sulla costruzione del campione e sul calcolo delle stime, è pubblicato su questo sito alla pagina "Vigilanza›Analisi sul sistema bancario e finanziario".